Anche Toto Wolff è intervenuto per commentare la notizia della denuncia penale presentata dalla moglie Susie nei confronti della FIA
Tra azione in pista e vicende ben lontane dall’aspetto sportivo, in Formula 1 non ci si può rilassare ormai per meno un minuto. Dopo la vicenda Horner, che ha tenuto banco per tutto il mese di Febbraio, e che continua a far discutere anche in questo mese di Marzo, Susie Wolff ha deciso anche di riaprire il presunto caso di conflitto d’interessi che l’ha vista protagonista insieme al marito Toto, presentando una denuncia penale nei confronti della FIA.

”Posso confermare che il 4 marzo ho presentato personalmente una denuncia penale presso i tribunali francesi in relazione alle dichiarazioni fatte su di me dalla FIA lo scorso dicembre”, aveva scritto la managing director della F1 Academy tramite i propri profili social due giorni fa.
”Non c’è stata ancora alcuna trasparenza o responsabilità in relazione alla condotta della FIA e del suo personale in questa vicenda”.
”Ritengo che oggi più che mai sia importante farsi avanti, denunciare i comportamenti scorretti e assicurarsi che le persone siano chiamate a risponderne. Sebbene alcuni possano pensare che il silenzio li assolva dalle responsabilità, non è così che funziona”.
Le cose non devono essere nascoste sotto al tappeto
Interpellato sulla notizia durante il weekend di Melbourne, il team principal Mercedes si è esposto: “Prima di tutto, Susie è una donna forte. Non accetta niente da nessuno e, come sempre, porta avanti le sue convinzioni e i suoi valori, come in questo caso”.
“È molto distaccata e pragmatica. Ritiene che sia stato commesso un errore, e il tribunale ha bisogno di sentirlo. Niente la porterà fuori da questa strada. Questo è il suo carattere”.
“Dall’altro lato, il caso e il fatto che per tutto l’anno abbiamo parlato di casi di mancanza di trasparenza e di vari altri fattori che non sono proprio il massimo. Ed è a questo che Lewis ha fatto riferimento. Dovremmo parlare della grandezza di questo sport e del punto in cui ci troviamo, e non di altre cose, ma è necessario sottolinearle”.
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Per la famiglia Wolff, inoltre, è importante che venga fatta chiarezza su quanto successo per mantenere intatta la credibilità dello sport: ”Credo che per lei sia molto importante scoprire cosa è successo, che le persone si assumano le proprie responsabilità, e che le cose non vengano nascoste sotto il tappeto”.
”Come sport, dobbiamo farlo in tutti i settori, sia che si tratti del caso di Susie, sia che si tratti di alcuni casi di altre squadre. Questo sport ha una piattaforma davvero grande. Stiamo facendo così bene, e forse a volte abbiamo bisogno di portarlo fuori dalle giurisdizioni del nostro sport nel mondo reale e vedere cosa succede”.
Ciononostante, l’austriaco non crede che la denuncia presentata dalla moglie porterà a cambiamenti significativi all’interno della federazione: “Non credo che esista un momento di svolta. Penso solo che, a un certo punto, non dovremmo limitarci a ricevere questi colpi e ad accettarli”.
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