Anche Toto Wolff ha commentato il recente addio di Gunther Steiner, non risparmiando però anche una frecciatina per il trattamento riservato dall’italo americano a Mick Schumacher
A quasi una settimana di distanza dall’annuncio shock, l’addio di Gunther Steiner alla Haas continua a fare rumore. Già diverse figure illustri, tra cui Helmut Marko, Bernie Ecclestone e Franz Tost si sono espresse sull’allontanamento dell’italo americano, che per la prima volta dopo dieci anni non sarà presente nel paddock nella prossima stagione. Anche Toto Wolff, che ha recentemente esteso la propria avventura in Mercedes per altri tre anni, ha parlato della vicenda.

Wolff rammaricato per l’addio di Steiner
”Per la Formula 1 è una perdita”, ha affermato il numero uno delle frecce d’argento in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
”Günther è un personaggio diventato molto popolare. Ha portato il team e il brand a una esposizione pazzesca rispetto ai risultati. Fa sorridere il fenomeno di Netflix ma è una grande personalità, e ci mancherà”.
Steiner, insieme a Simone Resta, ha pagato la fallimentare annata appena trascorsa, conclusa all’ultimo posto nei costruttori, nonostante la VF-23 abbia dimostrato, a tratti, di poter competere stabilmente per la top 10.
Tuttavia, la spaccatura con Gene Haas su come mandare avanti il team si è fatta troppo profonda, con il proprietario della scuderia americana che ha preferito puntare su Ayao Komatsu, ex direttore degli ingegneri, come nuovo team principal.
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Poi una piccola frecciatina sul trattamento riservato a Mick Schumacher nel biennio 2021-2022: ”Posso lamentarmi per come ha trattato Mick, che è vicino al mio cuore, quando non l’ha confermato. Ma non puoi dire che Günther non sia sincero e onesto. Non è una cosa comune in F1”.
Il manager di Nerano, assorbita la notizia, ha parlato pochi giorni fa di quelli che saranno i suoi piani futuri: “Al momento, voglio solo rilassarmi un po. Sono stati 10 anni difficili, e ho un sacco di cose da fare. C’è molto da pulire a casa”.
“È anche bello stare con la famiglia, mia figlia ha 14 anni e quindi è piuttosto esigente. Cercare di gestirla sembra essere più difficile che gestire una squadra di Formula 1 al momento, quindi lo farò per qualche mese”.
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