Andrea Stella ha spiegato perché Fernando Alonso non è riuscito ad eguagliare lo stesso successo avuto da Michael Schumacher nei suoi quattro anni trascorsi in Ferrari
Nonostante sia andato molto vicino a vincere il titolo per ben due volte, l’avventura di Fernando Alonso in Ferrari, dal punto di vista dei risultati ottenuti, non può essere paragonata a quella di Michael Schumacher. Mentre il campione tedesco è riuscito a conquistare ben cinque titoli in rosso dal 2000 al 2004, l’asturiano ha concluso la sua esperienza a Maranello, durata quattro anni, con tanti rimpianti e zero titoli nel taschino.
Andrea Stella, oggi team principal McLaren ma ai tempi ingegnere di pista proprio di Alonso, ha provato a spiegare gli elementi che hanno differenziato il suo percorso da quello di Schumacher: “Siamo andati molto, molto vicini al successo nel suo primo anno alla Ferrari, il che è molto diverso da come Michael ha iniziato il suo percorso”.
”Schumacher ottenne tre vittorie nel 1996 grazie al suo immenso talento, piuttosto che alla competitività della vettura. Credo che il percorso di Michael sia stato un vero e proprio viaggio”.
”Ross salì a bordo, Rory Byrne salì bordo, James Allison salì a bordo. Ci fu molta continuità in un viaggio in cui si continua a identificare ciò che si deve aggiungere, e si continua a costruire mattone dopo mattone”.
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”Penso che questo sia qualcosa che ci è mancato durante l’era Fernando. Avremmo potuto costruirlo, ma sicuramente ci sarebbe voluta molta continuità e questo approccio “mattone per mattone” si era in qualche modo consolidato a partire dalla metà degli anni ’90 in Ferrari”.
Lo stesso Alonso, pochi mesi fa, ha rivelato di avere ancora grandi rimpianti per non essere riuscito a vincere almeno un titolo in Ferrari: “Vincere un campionato con la Ferrari, probabilmente sarà la prima cosa che sceglierò, se potrò tornare indietro nel tempo”.
“Nel 2010 e nel 2012 eravamo a pochi giri dalla vittoria del campionato. Probabilmente questo avrebbe potuto cambiare un po’ l’esito di molte cose, la storia di alcune cose”.
Il focoso temperamento di Alonso potrebbe essere stato un altro dei motivi che spiegherebbero tale differenza di risultati. Se il talento e il carisma del pilota non sono mai stati in discussione da un lato, dall’altro lo spagnolo ha spesso concluso le proprie esperienze nelle scuderie per cui ha militato con polemiche o strascichi, e lo stesso successe nel 2014.
Con Ferrari che sbagliò clamorosamente il progetto della F-14T nel primo anno dell’era ibrida, lo spagnolo decise di abbandonare il team a fine stagione per iniziare una seconda avventura in McLaren, culminata anch’essa con pessimi risultati e zero titoli.
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