Bahrain e diritti umani, F1 criticata dal BIRD: “GP contribuisce ad abusi, doppiopesismo con la Russia”

Dopo l’accordo per il rinnovo di Sakhir fino al 2036, l’istituto BIRD critica la F1 sul tema dei diritti umani in Bahrain: la lettera a Domenicali.

Bahrain F2

Nelle ultime settimane, tra le notizie del Circus, ha fatto capolino quella del maxi-rinnovo del Gran Premio del Bahrain. La tappa di Manama, ormai tradizionale evento notturno dell’anno, occuperà una casella del calendario almeno sino al 2036. Data la notizia, il BIRD ha criticato il Circus sul tema dei diritti umani proprio nello stato del Bahrain. bahrain diritti umani f1

Il BIRD, Istituto del Bahrain per i Diritti e la Democrazia, ha inviato una lettera tramite il proprio direttore Sayed Ahmed Alwadaei. A riceverla è stato il patron della F1 stesso, Stefano Domenicali.

All’interno del messaggio recapitato all’ex boss Ferrari, Alwadaei critica la Formula 1 riguardo alla situazione sociale del paese. Secondo BIRD la F1 “ha abbandonato coloro che sono stati torturati ed imprigionati”, in parte – come riporta la BBC – a causa delle critiche alla gara.

Nel prosieguo della missiva, Alwadaei sostiene: Il gran premio ha contribuito agli abusi e alla sofferenza degli individui. La F1 ha fallito nell’adeguato utilizzo della propria piattaforma per porre fine agli abusi o garantire un risarcimento alla vittime”.

La lettera si rivolge a Domenicali, criticando il rinnovo di 15 anni per la corsa di Sakhir: “Contraddice direttamente l’affermazione dell’anno scorso secondo cui la F1 prende «molto sul serio la violenza, l’abuso dei diritti umani e la repressione»”.

Nelle righe scritte al presidente del Circus, Sayed Alwadaei si esprime sulla situazione bellica in via di sviluppo tra Russia ed Ucraina. Il direttore dell’istituto BIRD supporta le decisioni della F1 nei confronti del GP russo, aggiunge: “C’è un chiaro doppio standard applicato con i paesi del Medio Oriente”. In questo modo Alwadaei critica la F1 sui rapporti con Arabia Saudita, Bahrain e Emirati Arabi Uniti, stati coinvolti nella guerra civile in Yemen.


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Un portavoce della F1, come riporta la BBC, ha dichiarato: “Per decenni, la F1 ha lavorato duramente per essere una forza positiva ovunque gareggi. Sport come la Formula 1 sono in una posizione unica per attraversare i confini e le culture”.

Il governo del Bahrain si è difeso: “Il regno ha condotto riforme sui diritti umani. Il Bahrain è il paese della regione con le maggiori tutele dei diritti”.

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