Parlando nel corso di un’intervista, Bernardo Viana, uno degli avvocati facente parte del pool coinvolto nella battaglia legale intrapresa da Felipe Massa, è apparso molto fiducioso di poter ribaltare l’esito del mondiale 2008.
Parlando nel corso di un’intervista, Bernardo Viana, uno degli avvocati facente parte del pool coinvolto nella battaglia legale intrapresa da Felipe Massa, è apparso molto fiducioso di poter ribaltare l’esito del mondiale 2008. Secondo il legale brasiliano, infatti, ci sono prove ed elementi raccolti a sufficienza per ribaltare il verdetto anche se il regolamento sportivo non ammette cambi di risultati sui campionati FIA dopo i 14 giorni dall’assegnazione del titolo.
Viana convinto insieme al team di legali di Massa di poter ribaltare il verdetto sul mondiale 2008
“L’obiettivo è portare a casa il trofeo”, ha dichiarato Viana a motorsport.com. “Non è un obiettivo finanziario. Per raggiungere questo obiettivo, saranno prese diverse misure con scopi diversi, alcune per ottenere informazioni e altre per ottenere dichiarazioni. Vogliamo che tutto ciò che è accaduto nel 2008/2009 venga alla luce”.
“Siamo abbastanza fiduciosi nelle prove che abbiamo, a prescindere da quelle aggiuntive che stiamo cercando, e a prescindere da tutto ciò che verrà alla luce. Sappiamo che ci sono ancora più informazioni che non sono state rese pubbliche”.
Trapela grande fiducia nelle parole di Bernardo Viana, rappresentante dello studio legale San Paolo Vieira Rezende Advogados, secondo il quale ci sarebbero ulteriori informazioni legate allo scandalo del crashgate di Singapore 2008 che non sono ancora state rese pubbliche.
Per provare a vincere una battaglia che appare ancora estremamente complicata, l’ex Ferrari ha messo in piedi un team di avvocati super qualificati. Oltre a Viana, infatti, figurano anche Michele Bernasconi, Kendrah Potts, Tony Perez, Olivier Loizon, Lucas Hermeto, Richard Levett e Daniel Levy.
“Abbiamo messo insieme un team legale stellare in molti settori e in molte giurisdizioni per analizzare le circostanze. Volevamo arrivare alla conclusione se non ci fosse o ci fosse una richiesta di risarcimento. Crediamo di avere un caso solido”.
“Ci sono molti, molti avvocati coinvolti, e sono i migliori. Se vedete il team, saprete che questa non è un’avventura legale, o qualcosa di completamente casuale, o senza fondamento. Il fatto che stiamo andando avanti dimostra molto. Nessuno di loro consiglierebbe di andare avanti senza essere sicuri di avere un caso forte”.
Viana non vede il regolamento sportivo come un ostacolo
Nonostante il codice sportivo internazionale della FIA reciti che ”il diritto di richiedere una revisione scade 14 giorni di calendario dopo una competizione e quattro giorni prima della data della cerimonia di premiazione della FIA di quell’anno”, i legali di Massa non sembrano preoccupati da tale comma.
“Quello che posso dire per ora, senza addentrarmi nei tecnicismi legali, è che forse è proprio questa mancanza di controllo esterno uno dei problemi. Siamo abbastanza sicuri delle prove che abbiamo. Più di questo non posso dire al momento”.
Come già ammesso, sia Bernie Ecclestone che Charlie Whiting erano già a conoscenza del piano architettato da Renault per permettere a Fernando Alonso di ottenere la vittoria. Uno dei punti che rende difficile la vittoria legale di Massa è proprio dimostrare che, anche qualora la FIA fosse intervenuta tempestivamente, il risultato della gara sarebbe cambiato.
La FIA avrebbe dovuto cancellare la gara di Singapore non assegnando punti
Infatti, anche squalificando lo spagnolo e privandolo della vittoria, ciò avrebbe solamente avvantaggiato Hamilton, il quale avrebbe guadagnato più punti nei confronti di Massa. Tuttavia, Viana ritiene che la cancellazione della gara sarebbe avrebbe dovuto rappresentare la scelta giusta.
“Siamo consapevoli che il rimedio corretto sarebbe stato l’annullamento della gara, come Bernie ha ammesso. Come lui, Mosley e Whiting hanno sempre capito che fosse il caso”.
”Era il modo corretto di affrontare i regolamenti. Anche se avessero voluto cancellare parzialmente la gara, ad esempio contando la gara fino al 14° giro, Felipe sarebbe stato ugualmente campione, in base ai regolamenti dell’epoca. Avrebbe ricevuto il 50% dei punti. Quel giorno Felipe è stato privato di 10 punti e ha perso il campionato per uno. Quindi la matematica è molto chiara”.
Massa non ha bisogno dell’aiuto di Ferrari per vincere la battaglia legale
In un’intervista rilasciata, Felipe ha invocato anche l’aiuto della sua ex squadra per provare a ribaltare il verdetto, non ricevendo però al momento alcun supporto dalla scuderia di Maranello. Tuttavia, Viana non ritiene necessario l’intervento di Ferrari o altre figure.
“Ci sono molte persone che hanno paura di parlare, e questo credo che la dica lunga. Non aspetteremo che la Ferrari ci sostenga. Naturalmente, saremmo lieti di ricevere il loro sostegno perché hanno perso il titolo con noi”.
“Credo che i tifosi abbiano espresso chiaramente la loro opinione a Monza. Felipe riceve molti messaggi dai tifosi, attraverso i social media e gli ex dipendenti, ogni volta che è in contatto con loro. Sarà naturale per la Ferrari sostenere questa iniziativa perché Felipe ha vinto il 16° campionato piloti per loro. Ma naturalmente non aspetteremo, andremo avanti con o senza”.
“Felipe non ha nulla contro Hamilton, assolutamente nulla. Questo caso è contro ciò che è stato fatto dalla precedente leadership della FOM e della FIA. Non abbiamo nulla contro Hamilton”.
I legali di Massa attendono risposta dalla FIA altrimenti si procederà ulteriormente
“Hanno chiesto più tempo e stiamo valutando internamente se concedere loro più tempo in buona fede. Sono ancora nei limiti del tempo che abbiamo offerto loro, quindi stiamo aspettando la loro risposta”, aggiunge Viana.
”Se la loro risposta sarà adeguata, e se si rivolgeranno a noi per una qualsiasi conversazione, va bene. Se non lo sarà, se la loro risposta non sarà adeguata, andremo avanti con la strategia legale che abbiamo in atto”.
Poco prima della pausa estiva, i legali del brasiliano avevano inviato una lettera alla FIA e alla FOM, minacciando la federazione di far finire la vicenda all’alta corte di giustizia del regno unito qualora non avessero ricevuto una risposta formale entro l’8 settembre.
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Infine, Viana ha voluto lanciare un appello, dichiarando che tutta la verità verrà a galla: “Una volta terminate le azioni legali, non ci saranno trattative o conversazioni avvenute nel 2008 e nel 2009 da parte di tutte le parti interessate che rimarranno nascoste”.
“Tutto questo verrà alla luce. Quindi, chiunque abbia frodato lo sport, i tifosi, Felipe, il Brasile, l’Italia, o chiunque non abbia rispettato i propri doveri legali o contrattuali, sarà sotto gli occhi di tutti. Non verrà lasciato nulla di intentato. Penso che la parte di scoperta di queste cause sarà molto interessante”.
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