Questo weekend si è consumato il novantesimo GP d’Italia. Tra conferme, novità, delusioni ci sono puntuali anche le nostre Bwoahgelle, curate da Aurora e Paolo. Ogni anno a Monza si verifica quello che è comunemente chiamato “l’inferno rosso”: quest’anno lo è stato davvero tra dannati, viaggiatori ultraterreni e giudici infernali. Procediamo per gradi ed andiamo ad analizzare tutti i protagonisti del weekend.
Charles Leclerc : Dante Alighieri Bwoahgelle Gp d’Italia
Aurora: L’iconografia vuole il Sommo Poeta dotato di copricapo rosso e corona d’alloro. In questo caso di rosso abbiamo il casco, e l’alloro è ben visibile sul cappellino Pirelli del primo classificato. Nel mezzo del cammin della stagione 2019, quando la diretta via sembra smarrita da tempo, Charles si confronta con la selva selvaggia, aspra, forte di Villa Reale. Sconfigge degnamente le tre fiere: Bottas, Hamilton e il fantasma della vittoria Ferrari in casa.
Paolo: Sperduto in quello che sembra un viaggio mistico, Charles si fa volontà divina e riporta a Maranello una bandiera che mancava da 9 anni. Solo un intervento soprannaturale riassumibile così: “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole” poteva aiutarlo in un weekend al limite del razionale. Si guadagna una pole con l’aiuto di Raikkonen in veste di Caronte, che lo traghetta in prima posizione. La sua gara sembra già scritta, ma con un paio di svenimenti (l’uscita di pista e la chiusura su Hamilton) suoi e dei tifosi, riesce a compiere quello che è una missione impossibile ai più… ma lui non è “i più”. Divino.
Lewis Hamilton e Valtteri Bottas : Virgilio e Beatrice Bwoahgelle Gp d’Italia
Aurora: “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa“, diceva saggiamente Virgilio al nostro Dante. E così pare avetto fatto anche Leclerc, quasi ignorando la temibile minaccia che dietro di lui incombeva per tutta la gara. I due alfieri delle Frecce d’Argento hanno indirizzato il percorso del baldo giovine, incoraggiandolo a non commettere errori. Sugli atteggiamenti di una certa tifoseria in Autodromo, poi, è bene ricordare una frasa della paradisiaca Beatrice, così come ce la riporta il poeta: “Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte!”
Paolo: Accompagnano il “predestinato” nel lungo viaggio (prima infernale, poi paradisiaco) di Monza. Lewis nelle vesti di novello Virgilio lo accompagna fin dall’inizio, lo (in)segue dal primo giro fino al quarantaduesimo per poi lasciarlo negli ultimi giri nelle mani del suo compagno Bottas che incarna in tutto la figura della donna angelo: Biondo e dagli occhi azzurri. Il pilota inglese lascia la scena al compagno di squadra proprio come il poeta mantovano, senza far rumore. Dopo il lungo, infatti, un inseguimento che sembrava infinito diviene ormai un semplice ricordo. A Lewis subentra Valtteri, il finlandense incute meno paura ma comunque fa temere per le sorti del giovane Dante. Ma come Beatrice in realtà lo vuole solo proteggere ed accompagnarlo fino al traguardo sano e salvo. Sicuramente di compagnia. Bwoahgelle Gp d’Italia
Sebastian Vettel : l’Ignavo Bwoahgelle Gp d’Italia
Aurora: Il “gran rifiuto” di Sebastian non è, nel nostro caso, sintomo di viltade. Il campione tedesco si nega, e ci nega, la gioia di una prestazione che sarebbe potuta essere eccezionale.Il vate disprezza gli ignavi profondamento,e altrettamnto sembrano fare alcuni tifosi nei confronti di Vettel. Ricordiamoci, però, che se non sono abbastanza beati da meritare il Paradiso, essi non sono nemmeno tanto infami da meritare l’Inferno.
Paolo: Non commette peccato, ma come i dannati del terzo canto insegue senza posa una bandiera, da esporre a Maranello. Chi meglio di Sebastian che continua a fare testacoda nella speranza di vincere un mondiale (o quanto meno una gara) può rappresentare questi dannati. Bwoahgelle Gp d’Itali
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Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo : Paolo e Francesca. Bwoahgelle Gp d’Italia
Aurora: Dante ci dice, tramite le parole della bella Francesca, che non c’è “nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice”. E questo deve aver pensato anche il nostro bel Daniele, così vicino al podio che gli sfugge dal suo addio alla Red Bull. I rimpianti, a quanto pare, non sono tuttavia così intensi. Il ritrovato equilibrio con il suo Nico, purtroppo, non è destinato a durare: così come Paolo e Francesca, anche la coppia dal sorriso più smagliante del paddock verrà presto brutalmente separata.
Paolo: Come i due innamorati del canto V, si trovano in una tempesta che li trascina ai piani alti dello schieramento. Daniel prova a fare il protagonista, sorpassa Nico e gli infligge a fine gara 13 secondi di distacco. Nico da parte sua dopo un timido attacco ad uno più grande di lui si trova succube della propria donna che quando c’è da fare, è sempre più pronta di lui. Anche loro in questo viaggio restano nella storia, era dal rientro della Renault in F1 che la scuderia francese non otteneva un risultato simile. Galeotta fu la vettura e chi la progettò. Bwoahgelle Gp d’Italia
G. Connelly, S. Bellot, D. Warwick, P. Longoni : Catone, Minosse, Cerbero, Pluto.
Aurora: Se la giustizia terrena non è poi così perfetta, almeno quella divina dipinta da Dante dovrebbe esserlo. Ma si può dire che sia davvero così? Ricordiamoci, nonostante le migliori intenzioni, che la Divina Commedia è stata scritta da un uomo, e come tale anch’egli vittima dei suoi ideali e delle sue convinzioni, mai interamente super partes. D’altro canto, come ci insegna un altro Vate della letteratura italiana, va “ai posteri l’ardua sentenza”.
Paolo: Giudici infernali chiamati a valutare le azioni dei piloti dannati. Lavoro impeccabile quello svolto dai commissari in quel di Monza. Poco da recriminare, la scelta del metro di giudizio sancita in Canada e confermata in Austria è perfettamente rispettata. Chi polemizza sul loro operato forse ha già dimenticato quello che è accaduto nelle scorse gare. ALTRO CHE SFERA E MARA MAIONCHI.
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