Charles Leclerc ha raccontato nel dettaglio la storia della bugia detta al padre pochi giorni prima di morire sull’aver firmato il suo primo contratto in Formula 1
Sono passati ormai diversi giorni dalla vittoria di Charles Leclerc nel GP di Monaco, eppure la straordinaria impresa compiuta dal monegasco continua a essere incensata e osannata. Dopo sei anni di maledizione, il monegasco è riuscito finalmente a coronare il sogno di vincere sulle stradine del principato, che lo hanno visto nascere e crescere fino a diventare il pilota che tutti noi oggi abbiamo imparato a conoscere, amato e idolatrato da milioni di tifosi.

La vittoria di Montecarlo ha avuto anche un fortissimo valore simbolico per Charles, considerando anche la tragica scomparsa del padre Hervè nel 2017, un anno prima del debutto del figlio in Formula 1 con Sauber.
Ospite del Jay Shetty Podcast, il ferrarista si è concentrato su diverse tematiche, raccontando un episodio davvero particolare: ”Cosa mi direbbe mio padre oggi? Penso che sarebbe estremamente orgoglioso, perché è morto un anno prima che io entrassi in Formula 1”.
”È stato molto difficile, perché purtroppo non avevo ancora firmato il mio contratto di Formula 1, che era l’obiettivo ultimo della nostra famiglia. La Formula 1 è davvero il traguardo che si vuole raggiungere una volta iniziata la carriera agonistica. È lì che si vuole arrivare un giorno”.
”Gli avevo mentito due giorni prima che morisse e gli avevo detto: “Ascolta, ho firmato il mio contratto di Formula 1”.
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”La stagione stava andando bene. Ero abbastanza fiducioso che sarebbe successo, ma sapevo anche che era questione di giorni prima che morisse. Ricordo che quella sera lo dissi a mia madre, che si arrabbiò parecchio con me, dicendomi: ‘Non dovresti mentire a tuo padre’.
”Questo mi è rimasto dentro per mesi. Per fortuna un mese dopo ho firmato il contratto. Lui non c’era più e allora ho trovato molta più pace dentro di me perché mi sono detto: “Ok, non ho mentito a mio padre. Gli ho detto la verità”.
”Come ho detto, la Formula 1 è davvero l’obiettivo di ogni pilota, ed è stato difficile accettare che se ne andasse senza sapere cosa sarebbe arrivato dopo. Credo però che sarebbe davvero orgoglioso”.
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