Christian Horner ha spiegato come l’influenza di Adrian Newey in Red Bull sia cambiata nel tempo dal suo approdo a Milton Keynes nel 2005, soprattutto con la promozione di Pierre Wachè nel ruolo di Direttore Tecnico
Gran parte del successo avuto da Red Bull nei suoi 18 anni di storia in Formula 1 porta la firma di Adrian Newey. Nel corso degli anni, però, occupandosi anche di progetti esterni alla classe regina, come ad esempio la Hypercar RB17 o l’America’s Cup, il ruolo del designer più celebre al mondo si è evoluto nel corso degli anni, sopratutto con la promozione di Pierre Wachè nel ruolo di Direttore Tecnico nel 2018 e con l’avvento del budget cap nel 2021.

Red Bull, Horner spiega l’evoluzione del ruolo di Newey negli anni
“È lo scenario perfetto: abbiamo costruito una macchina che non dipende da un solo individuo, ma che consente ad Adrian di entrare e uscire, di fare da mentore, di mettere in discussione le idee e così via“, ha spiegato Horner al The Telegraph. “Credo che la cosa si sia evoluta negli ultimi quattro o cinque anni, quando Adrian è stato coinvolto in altri progetti. Non può essere ovunque”.
Il team principal britannico ha inoltre sottolineato come l’introduzione del budget cap abbia avuto un ruolo meno determinante rispetto al passato: “Nel 2013 disegnava gran parte delle superfici aerodinamiche della vettura e si occupava della progettazione. Ma in una F1 con un cost cap, soprattutto con l’evoluzione dei regolamenti, Adrian è in grado di fare molto meno sul tavolo da disegno.
”Ovviamente, è ancora fondamentale nella fase di progettazione, ma avendo assunto un ruolo più ampio, il resto del gruppo ha dovuto evolversi e svilupparsi. Soprattutto dopo il suo incidente in bicicletta nel 2021, i ragazzi hanno dovuto fare un passo avanti nella progettazione della RB18”.
L’importanza di Pierre Wachè
“Pierre (Wachè n.d.r) ha fatto un ottimo lavoro”, aggiunge Horner. ”Su base giornaliera, questa è la sua responsabilità ora. Il rapporto tra loro due è forte. Onestamente, credo che sia il team di ingegneri più forte che abbiamo mai avuto”.
Dopo aver speso cinque anni a Milton Keynes come Chief & Performance engineer, il francese è stato promosso a direttore tecnico nel 2018, lavorando a stretto contatto con Newey. Sotto la sua gestione, Red Bull è tornata a vincere il titolo nel 2021 con Max Verstappen grazie alla RB16-B, per poi dominare in lungo e in largo nel 2022 e quest’anno con la RB18 e la RB19.
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Nonostante abbia compiuto 65 anni proprio quest’oggi, Newey non sembra assolutamente intenzionato ad abbandonare le scene nel breve periodo: ”Adrian ha 65 anni. È in forma, in salute e motivato. Credo che, alleggerendo la pressione e la responsabilità della Formula Uno, si stia davvero divertendo. E la macchina, con Pierre e i ragazzi, funziona bene”.
Lo stesso Newey, commentando le voci su un suo possibile pensionamento, ha affermato di voler continuare fin quando si sentirà indispensabile: “Se dovessero dirmi ‘Guarda, il tuo contributo non è più utile’, allora devo accettarlo perché l’ultima cosa che voglio fare è deludere la squadra. Ma finché sento di poter contribuire, spero di continuare a farlo”.
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