Con FIA e FOM ai ferri corti sulla vicenda che sta facendo discutere il paddock da giorni, ovvero il possibile ingresso di Andretti in Formula 1 nel 2026, il rischio sarebbe quello di assistere ad una guerra politica tra i due enti.
Con FIA e FOM ai ferri corti sulla vicenda che sta facendo discutere il paddock da giorni, ovvero il possibile ingresso di Andretti in Formula 1 nel 2026, il rischio sarebbe quello di assistere ad una guerra politica tra i due enti. La federazione ha infatti accolto il passaggio allo stage successivo di candidatura degli americani in modo diametralmente opposto rispetto a Liberty Media, i quali hanno risposto con una certa freddezza una volta saputa la notizia.
Andretti divide FIA e FOM: sarà guerra politica tra i due enti?
”Credo che la Formula 1, nel suo complesso, stia valutando la questione dicendo: “Dobbiamo proteggere gli interessi delle 10 persone che hanno investito in questo sport e lo hanno fatto crescere fino al livello attuale”, afferma Karun Chandok, ex pilota di F1 ed oggi commentatore per Sky Sports.
“Anche se non abbiamo ancora avuto risposte certe dalla F1, credo che stiano valutando Andretti nel loro processo decisionale. Ma al momento le indicazioni sono che la F1, i team e la Formula 1 come organizzazione, non ritengono di aver bisogno di un undicesimo team”.
Il motivo di tale opposizione è ovviamente chiaro: nessuna delle 10 scuderie attuali ha intenzione di dividere il prize money con un altro concorrente. In più, come affermato da Helmut Marko, l’ingresso di un possibile undicesimo team farebbe perdere valore alle singole squadre. Tutte cose che, in epoca di budget cap, rappresenterebbero ovviamente un grattacapo non da poco.
“Credo che il CEO di Formula 1 Stefano Domenicali abbia dichiarato apertamente di non ritenere necessari altri team in griglia”, aggiunge l’opinionista indiano.
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“Quindi ci sarà un po’ di impasse, perché la FIA, come organo di governo, ha approvato la cosa e ha dichiarato che sono idonei a competere. La F1, in quanto detentrice dei diritti commerciali, la pensa diversamente. Mi immagino che la situazione si tramuterà in una specie di tempesta politica”.
“Credo che dei dieci team presenti sulla griglia di partenza, solo un paio siano neutrali. Quasi tutti gli altri sono contrari ad avere un altro team e vedono la F1 come un modello di franchising. Vedono solo dieci squadre qui”.
”Ognuno di loro vede la propria come un’attività di un certo valore e non appena se ne aggiunge un’altra, il valore decresce. Credo che, fondamentalmente, il loro sia un punto di vista economico, che guarda ai propri interessi”.
La decisione finale adesso spetterà a Liberty Media, incaricata di trovare l’accordo commerciale con Andretti per quanto riguarda i diritti televisivi. Tuttavia, in caso di approvazione ufficiale, l’opposizione delle scuderie potrebbe tramutarsi in qualcosa di più che un semplice malcontento.
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