Dopo i tantissimi casi di impeding che hanno creato non poche situazioni pericolose al Sabato a Singapore, Fernando Alonso ha proposto un netto cambio al formato di qualifica per ridurre sensibilmente il problema del traffico.
Dopo i tantissimi casi di impeding che hanno creato non poche situazioni pericolose al Sabato a Singapore, Fernando Alonso ha proposto un netto cambio al format di qualifica per ridurre sensibilmente il problema del traffico. L’esempio più significativo di tale caos lo abbiamo avuto con Max Verstappen, beccato per ben tre volte a rendersi pericoloso tra Q1 e Q2 e graziato tutte e tre le volte dalla FIA, nonostante gli impeding fossero abbastanza lampanti.
Alonso propone un cambio di format dopo il caos impeding in qualifica a Singapore
“È difficile da gestire”, ha risposto lo spagnolo alla domanda su cosa ne pensasse di quanto successo in qualifica al sabato sul circuito di Marina Bay. ”Qualunque la FIA faccia, troveremo un modo per aggirare questo tipo di regole”
”Hanno un lavoro molto difficile in termini di gestione del traffico sui circuiti cittadini e cose del genere. Ho detto molte volte che c’è un solo modo per trovare una soluzione: le qualifiche a giro unico. Tutte le altre soluzioni possono essere sperimentate, ma non funzioneranno mai perché troveremo un modo”.
Il format di qualifica come lo conosciamo oggi, con la suddivisione in Q1, Q2, Q3, è ormai attivo da ben diciassette anni, avendo debuttato nel 2006, anno in cui l’asturiano si laureò campione del mondo per la seconda volta.
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Con la Formula 1 che ha però fatto passi da gigante nell’innovazione, il format di qualifica è invece diventato datato secondo Fernando: “Penso che il format delle qualifiche sia obsoleto. È lo stesso da 20-25 anni, ma le vetture non sono le stesse. Abbiamo motori ibridi, dobbiamo caricare la batteria eraffreddare gli pneumatici. Quindi, l’unico modo per andare avanti è un giro secco”.
Che sia il ritorno al vecchio format o sperimentare nuove soluzioni, una cosa è certa: la federazione deve fare qualcosa per limitare i tanti, troppi casi di impeding che oramai sono all’ordine del giorno nei weekend di gara. Impeding che portano spesso a situazioni rischiosissime, in cui solo la prontezza di riflessi dei piloti ha scongiurato scenari ben più gravi.
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