Dopo aver testato il primo prototipo di spray guards a Luglio a Silverstone con Mercedes e McLaren con risultati però fallimentari, la FIA ora ha intenzione di testare dei nuovi paraspruzzi coprendo la ruota nella sua interezza.
Dopo aver testato il primo prototipo di spray guards a Luglio a Silverstone con Mercedes e McLaren con risultati però fallimentari, la FIA ora ha intenzione di testare dei nuovi paraspruzzi coprendo la ruota nella sua interezza. In tal modo, la barriera d’acqua sollevata dagli pneumatici verso l’alto in condizioni da bagnato estremo dovrebbe ridursi drasticamente, permettendo di migliorare la visibilità e di disputare i gran premi in sicurezza.
Primi test sui paraspruzzi fallimentari: la FIA ora studia una nuova soluzione estrema
“Lo spray si forma con la pista bagnata e per l’effetto di diverse cause”, ha dichiarato Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA parlando con motorsport.it. ”La prima è data dall’acqua che viene estratta dalle gomme e sparata verso l’alto. Un secondo effetto deriva dall’accumulo di acqua fra la ruota e l’asfalto nella zona del tyre squirt che viene risucchiata nel diffusore”.
“Il terzo effetto è dato dall’acqua che ristagna nelle fessure del terreno e, sotto la pressione del diffusore, viene risucchiata nell’estrattore ed espulsa. Noi abbiamo fatto delle simulazioni. Esistono degli strumenti che si usano spesso nell’industria dell’auto di serie, ma devono essere tarati bene per avere una buona correlazione”.
Continua a tener banco la questione legata alla tanta acqua sollevata da vetture decisamente imponenti e da gomme dalle dimensioni decisamente importanti introdotte nell’ultimo ciclo regolamentare. Le gomme da 18 pollici rappresentano infatti un grande svantaggio in condizioni da bagnato estremo, al punto da rendere quasi impraticabili i gran premi.
L’ultimo esempio in ordine di tempo lo abbiamo avuto a Spa, dove la federazione ha atteso a lungo prima di dare il via alla corsa, facendo schierare i piloti in griglia con le full wet ma in condizioni praticamente da intermedie.
Ridurre lo spray derivato dalle ruote per migliorare sensibilmente la visibilità
“Noi riteniamo che lo spray che deriva dalle ruote corrisponda circa al 40% del totale”, prosegue Tombazis. ”Se riuscissimo a limitare questo fenomeno, è chiaro che i piloti non avrebbero la piena visibilità, però si riuscirebbe a ottenere un miglioramento importante. La sicurezza totale non la potremo raggiungere perché non abbiamo una percezione precisa della relativa importanza di questi fenomeni”.
La federazione ha voluto testare il primo prototipo reale di paraspruzzi in pista a Silverstone grazie alla collaborazione di Mercedes e McLaren. La vettura di Brackley è stata dotata degli spray guards, mentre quella di Woking è scesa in pista normalmente. La differeza di acqua sollevata è stata minima, come previsto dallo stesso Tombazis.
“Quello che è stato fatto a Silverstone con l’aiuto di Mercedes che ha realizzato dei pezzi e di McLaren era, forse, un esperimento troppo ottimistico. Quegli spray guards coprivano troppo poco la ruota. Io ero abbastanza scettico. Immaginavo che non avremmo visto dei risultati importanti”.
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“Nei prossimi test che sosterremo proveremo la completa copertura della ruota, andando anche oltre quello che servirebbe per capire qual è la soglia in cui si forma lo spray. Poi decideremo quale dovrà essere la strada da prendere”.
Inoltre, il tecnico di Atene ha affermato che lo scenario ideale ipotizzato dalla federazione sarebbe quello di montare paraspruzzi rimovibili, senza intervenire sulle vetture: “Ci vorrebbe un lavoro importante delle squadre”.
”Noi idealmente vorremmo intervenire con una soluzione che si mette e si toglie solo quando c’è un bagnato estremo, magari una o due volte all’anno. Per cui, preferiamo che non si debba mettere mano alle macchine. Altre idee possono essere eventualmente sviluppate sul regolamento 2026”.
Ruote interamente carenate avrebbero un impatto sull’aerodinamica?
“Il peggioramento può variare parecchio. In alcune configurazioni che abbiamo provato era quasi nullo, mentre nelle soluzioni più estreme abbiamo visto una perdita fino ad 80 punti in galleria, che possono valere due o tre secondi al giro”.
”Onestamente, la soglia di prestazione non ci interessa tantissimo, mentre le squadre ci guardano eccome. Nel test di Silverstone si era provata una soluzione che avesse il minore impatto aerodinamico possibile”.
Nonostante l’obiettvio di Tombazis sia dotare le monoposto di guards rimovibili, il tecnico infine esclude che tali dispositivi potranno essere rimossi in fase di pit stop in caso di asciugamento della pista in corso.
“La perfezione non esiste, ma dovremo capire come gestire questa situazione. O si continua la gara e si finirà con i para spruzzi, oppure, se ci sarà una bandiera rossa, sarà pensabile di far smontare gli spray reducing. Di certo non si potranno togliere ai pit stop”.
Al momento, non è ancora noto sapere quando e come la FIA tornerà in pista con la nuova soluzione proposta. Nel frattempo, un altro degli obiettivi da raggiungere sarà sicuramente quello di migliorare le prestazioni della gomma full wet, apparsa decisamente carente rispetto alle intermedie.
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