L’indimenticato campione brasiliano conquistava a Suzuka, esattamente tre decenni orsono, vittoria e il primo dei suoi tre titoli mondiali. Senna 30 ottobre 1988
Quando si pensa alla Formula 1 e alla sua storia, il nome di Ayrton Senna è sicuramente uno di quelli che rimbomba maggiormente nella testa degli appassionati di motorsport.
Senna ha lasciato una traccia indelebile per le sue imprese in pista ma anche per il suo modo di sapersi raccontare fuori dai campi di gara. Si ricordano infatti le sue numerose interviste in cui dimostra un’incredibile capacità di comunicare al pubblico le proprie emozioni, quelle in cui parla apertamente del rapporto con Dio e con la Fede e della nostalgia per il proprio Paese.
Ebbene sono passati ormai 30 anni da quel 30 ottobre 1988 in cui ha conquistato il suo primo mondiale.
Per arrivare a quel titolo, la strada è stata lunga e faticosa, soprattutto a causa del trasferimento in Europa, lontano dai suoi affetti e dal “suo” Brasile. Diversi anni di gavetta prima nei kart. Poi tre stagioni trascorse tra Formula Ford e Formula 3, dove dimostra subito la stoffa del fuoriclasse, vincendo gare e titoli in varie categorie.
Nel 1984 arriva il debutto in Formula 1 sulla Toleman. Di quella stagione si ricorda l’incredibile seconda posizione in una Monaco allagata, ottenuta con una vettura mediocre.
Poi tre anni alla Lotus, dove conquista diverse pole position ed assapora per sei volte il gusto della vittoria.
Nel 1988 gli si presenta finalmente davanti l’occasione della vita: arriva infatti la chiamata di Ron Dennis che gli affida una McLaren-Honda, una vettura da titolo.
Alla corte di Woking, si ritrova come compagno di squadra nientepopodimeno che il “professore” Alain Prost, il miglior pilota del momento e già due volte campione del mondo. Tra i due nascerà una rivalità che viene ricordata come la più acerrima della storia del motorsport. Ma questa è un’altra storia…
Il 1988 è un monologo delle due McLaren-Honda MP4/4, che si spartiscono tutte le vittorie dei singoli Gran Premi. L’unica vittoria non McLaren della stagione è a Monza quando Senna, tranquillamente in testa fino a tre giri dalla fine, viene tamponato in fase di doppiaggio dalla Williams del 40enne Jean-Louis Schlesser, che regala così la doppietta alle Ferrari di Berger ed Alboreto.
Si arriva così a Suzuka, penultimo appuntamento della stagione. Senna deve vincere per chiudere i conti, altrimenti tutto sarà rinviato all’ultima gara in Australia. Il brasiliano conquista la pole davanti a Prost ma alla partenza rimane piantato a causa di un problema al motore e scivola in quattordicesima posizione. Inizia così una rimonta inesorabile. Senna passa le altre vetture come fossero birilli. Nel corso del quarto giro si ritrova già in quarta posizione. All’undicesimo arriva il sorpasso anche sulla Ferrari di Berger per prendersi il gradino più basso del podio.
Adesso però la strada si fa più dura. Davanti la coppia formata dal suo acerrimo rivale Prost e dalla Leyton House di Ivan Capelli ha circa 12 secondi di vantaggio.
Ma ecco arrivare una mano dal cielo. In cosa poteva sperare Ayrton Senna, il mago della pioggia, se non che il cielo sopra Suzuka iniziasse a far venire giù acqua? Una pioggia leggera, ma sufficiente per Senna che, al ventesimo giro, ha già recuperato tutto lo svantaggio dalla coppia di testa e quando Capelli si ritira per problemi tecnici, il brasiliano è già negli scarichi del rivale e compagno di squadra. Il sorpasso è solo questione di tempo e arriva al ventottesimo giro.
Ayrton Senna vola così verso il traguardo per conquistare il suo primo titolo mondiale.