Adrian Newey ha espresso alcune perplessità in vista dell’introduzione del nuovo Regolamento nel 2026: “La F1 deve evitare un nuovo 2014”.
Come spesso accade in F1, le novità regolamentari dividono i più. È successo nel 2014, anno in cui è stata inaugurata l’era turbo-ibrida, nel 2022 con il passaggio alle vetture ad effetto suolo e succederà nel 2026.
Cavalcando l’onda della sostenibilità ambientale, infatti, FIA e Formula 1 hanno previsto l’introduzione di Power Unit con nuove specifiche. Se la base resterà un motore termico V6 da 1.6 litri, la MGU-K vedrà un importante incremento di prestazioni mentre la MGU-H verrà eliminata. Prescindendo dai dettagli tecnici, su cui i motoristi avranno modo di lavorare ampiamente, a preoccupare Adrian Newey è il verosimile decremento prestazionale a cui si assisterà tra tre anni.
“Mi aspetto delle vetture decisamente più lente”, ha spiegato l’inglese ai microfoni di Sky Sport.
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Oltre a ciò, secondo il leggendario progettista, la FIA dovrebbe preoccuparsi di evitare il ripetersi di quanto visto nel 2014, anno in cui la Power Unit Mercedes era di gran lunga superiore rispetto alle rivali.
“Con l’introduzione dei motori ibridi si sono create differenze enormi”, conferma Newey. “La Mercedes ha sicuramente fatto un eccellente lavoro quell’anno, ma le altre vetture erano davvero troppo indietro”.
“Sono passati quasi dieci anni e solo ora il gruppo è più compatto. Se inizialmente i distacchi erano di oltre un secondo al giro, oggi la miglior power unit ha un vantaggio di soli 2 decimi”.
L’obbiettivo, secondo l’inglese, deve essere quello di favorire una griglia ravvicinata nelle prestazioni sin dall’anno di esordio delle nuove regole.
“Il rischio principale per il 2026 resta quello di creare un nuovo vuoto prestazionale. Se c’è grande divario tra una Power Unit e le altre i motoristi impiegheranno diverso tempo per colmare i gap. Sicuramente la situazione sarebbe diversa se le differenze maggiori fossero a livello di telaio. Qui gli ingegerni saprebbero intervenire con tempi decisamente più rapidi”.
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