Alexander Albon è il pilota thailandese che avrà, assieme a Daniil Kvyat, il compito di risollevare con performance e risultati il deludente nono posto ottenuto dalla Toro Rosso in Classifica Costruttori la scorsa stagione. Dopo aver rischiato di abbandonare il mondo delle quattro ruote diversi anni fa, adesso la scuola Red Bull ha deciso di scommettere di nuovo su di lui il quale afferma: “È la mia opportunità di mostrare a tutti ciò che sono in grado di fare.” toro rosso albon
Se escludiamo il filming day effettuato presso il circuito di Misano nella giornata di ieri, 13 Febbraio, Alexander Albon è l’unico pilota in griglia a non aver mai avuto un contatto diretto con una Formula 1. Sarà quindi a tutti gli effetti un «rookie» che, facendo il salto di categoria dalla Formula 2 alla Formula 1, dovrà trovare fin da subito la giusta sintonia con la sua monoposto.
“Ovviamente, penso che la curva d’apprendimento sarà molto ripida” ha esordito il thailandese ai mese nel giorno di presentazione della nuova Toro Rosso. “Farò quattro giorni di test a Barcellona prima di Melbourne, quindi non avrò molto tempo per guidare. L’obiettivo principale è quello di entrare in confidenza con la vettura e poi cercare il più rapidamente possibile il mio ritmo.”
“Circa la mia preparazione personale, cercherò di non mettermi troppa pressione e proverò a dare il massimo fin dal primo giorno. È la mia opportunità di mostrare a tutti ciò che sono in grado di fare.”
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Il passaggio da una Formula 2 ad una Formula 1, nonostante la grande preparazione che si possa avere, non è mai semplice e lo ha dimostrato anche il campioncino Leclerc lo scorso anno quando ha impiegato 4 gare prima di trovare il ritmo giusto. Una monoposto di Formula 1 è molto più veloce di una Formula 2 per via del maggior carico aerodinamico: bisogna saperla controllare in velocità così tenere sotto controllo le numerose parti con tutti i loro settings, su tutto la Power Unit ibrida: “Ho avuto la fortuna di fare alcuni test in Formula E, quindi ho imparato tanto sulle powertrain ed è piuttosto sorprendente quanto siano simili. Non dico che la tecnologia sia la stessa, ma il modo in cui si deve risparmiare energia e altre cose del genere sono molto simili.”
“Il cambiamento principale sarà proprio la velocità pura della monoposto. Queste auto sono più veloci che mai – anche se quest’anno potrebbero esserlo un po’ meno – ma se paragonate alla Formula 2, il salto alla Formula 1 è davvero molto grande. Il motivo è dato principalmente dal carico aerodinamico. Penso che la velocità in sé non sarà difficile da affrontare, dovrò abituarmi più alla larghezza della monoposto.”
“E poi, c’è qualcosa che credo molte persone non percepiscano: l’enorme numero di persone coinvolte in F1 e la forte etica del lavoro. È diverso perché hai tantissima gente che lavora per te e cerca di farti andare il più veloce possibile: c’è molta interazione tra il pilota e il team. E c’è sempre qualcuno con cui bisogna parlare per ottenere il massimo dalla vettura. In Formula 2 avevo due ingegneri, un capo ingegnere e due meccanici in totale. Quindi sei o sette persone. Adesso andrò in una squadra in cui lavorano quasi 400 persone. È diverso, ma mi ci sto abituando: è uno di quei problemi che sei felice di avere!”
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Insieme a Norris e a Russell, Albon fa parte del trio dei primi tre classificati in Formula 2 lo scorso anno che hanno fatto il salto di categoria: “Penso non si vedessero da un bel po’ di tempo tre piloti passare dalla F2 alla F1. Sappiamo che in Formula 1 corrono i migliori e mi piace pensare che praticamente metà della griglia è composta da piloti contro cui ho corso: George e Lando sono, ovviamente, fra questi. È bello correre ai più alti livelli con i ragazzi contro cui ho gareggiato nel corso della mia carriera.”
Le difficoltà potranno essere innumerevoli, soprattutto all’inizio, ma Albon è pronto a mettersi in gioco,;giorno dopo giorno, senza mettersi molta pressione addosso:;“In generale, nel corso della mia carriera non ho mai voluto fissare un obiettivo. Ogni anno, ogni gara… ho affrontato qualsiasi situazione un passo dopo l’altro. Mi concentro e corro per quella sessione, qualunque essa sia: prove libere, qualifiche o gara. Se inizi a stabilire obiettivi a lungo termine, ti ritrovi a esercitare una pressione inutile su te stesso. Resto concentrato e vediamo come va.”
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Albon sarà anche l’unico pilota thailandese presente in griglia;e ciò non può far altro che dare carica motivazionale a far bene e a rendere tutti orgoglioso,;in primis se stesso e la sua squadra:;“Per me è importante essere un pilota thailandese. È passato molto tempo da quando un thailandese ha corso in Formula 1 e spero di rendere tutti orgogliosi.”
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