Alexander Albon ci dà una descrizione dello stile di guida di Max Verstappen e di come l’olandese riesca ad aumentare il gap sul compagno di squadra con il trascorrere delle gare.
Alexander Albon conosce bene Max Verstappen. I due sono stati compagni di squadra per circa un anno e mezzo, da metà 2019 fino a tutto il 2020. Per l’attuale alfiere della Williams, come praticamente per tutti i compagni del tre volte campione del mondo, furono tempi durissimi.

Intervenuto nel podcast High Performance, ad Albon è stato chiesto ciò che tutti gli appassionati vogliono sapere: la Red Bull costruisce davvero la monoposto su misura per Verstappen? A ciò, il pilota anglo-thailandese ha risposto in maniera molto onesta: “Molte persone dicono che la vettura sia costruita intorno a lui, un po’ come la Ferrari con Michael Schumacher che ha creato il team intorno a lui. Ma in verità la vettura è così com’è e lui è molto veloce“.
Albon ha poi proseguito il suo intervento spiegando cosa differenzia lo stile di guida di Verstappen da quello di tutti gli altri: “Ciò che accade è che ha uno stile di guida davvero unico e non è facile adattarsi. Ognuno ha il suo stile di guida. Direi che il mio è un po’ più docile, mi piace una vettura che abbia un buon anteriore, quindi abbastanza puntata e diretta. Per Max è lo stesso, ma il suo modo innato di puntare la vettura è a un livello completamente differente“.
“Per dare una spiegazione alla gente, non so se giocate al computer, ma se tu incrementi la sensibilità del cursore completamente al massimo e muovi il mouse, il cursore guizza ovunque sullo schermo. Questo è abbastanza simile a come ci si sente quando la macchina è così puntata. Ti rende un po’ più teso”.
Il 2019 fu la stagione di debutto di Alex Albon in Formula 1 con la Toro Rosso. L’inizio fu ottimo, tant’è che, a metà stagione, Helmut Marko decise di promuoverlo in Red Bull retrocedendo Pierre Gasly per scarse prestazioni. La seconda parte del suo 2019 fu relativamente buona, ma il 2020 si rivelò un autentico calvario. Verstappen infatti vinse due gare e fu l’unico in grado di tenere testa allo strapotere delle Mercedes W11. Albon invece ottenne soltanto due podi e occupò la settima posizione in classifica piloti.
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Proprio sulla base di quanto vissuto in quell’annata, il thailandese ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti su come il tre volte campione del mondo riesca ad aumentare il gap sul compagno di squadra man mano che la stagione va avanti: “Quello che accade, come successo durante il mio anno in Red Bull, è che inizi stando un po’ dietro di lui, ma non molto. Dopo, mentre la stagiona va avanti e Max vuole che l’anteriore della sua vettura sia sempre più puntato, lui va sempre più veloce e per raggiungerlo devi iniziare a prendere un po’ più di rischio”.
“Sai che potresti essere un paio di decimi dietro in una sessione, inizi a fare un po’ di più ma vai fuori e hai un incidente. Dopo, devi ricominciare ma hai perso un po’ di confidenza e ti prendi un po’ di tempo per riprenderla. Così, il gap inizia ad impennarsi e ogni volta che la vettura diventa sempre più puntata inizi ad essere più teso. Penso sia così in tutti gli sport. Se cominci a non essere in uno stato ottimale, ci pensi molto e tutte le volte che affronti una curva non sai come reagirà la vettura. Si tratta di pura confidenza con essa“.
Albon uscì dal 2020 suonato come un pugile che subisce un KO tecnico. Nella stagione seguente, la Red Bull decise così di retrocederlo nel ruolo di terzo pilota per fare spazio a Sergio Perez. L’anno in panchina però sembra averlo davvero rigenerato. Nel 2022 ha riconquistato un posto da titolare in Formula 1 e a suon di grandi prestazioni sta permettendo alla Williams di risalire la china.
I 27 punti da lui conquistati hanno infatti regalato alla storica scuderia inglese il settimo posto in classifica costruttori, suo miglior piazzamento dal 2018. I suoi risultati non sono passati in secondo piano, tant’è che pare sia stato avvicinato da due scuderie per un eventuale approdo nel 2025.
[Credits: Kenzo Tribouillard / Getty Images]
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