C’è preoccupazione da parte di alcuni team sulle prestazioni in F1 del motore della Ferrari. Richiesti a questo proposito alcuni chiarimenti alla FIA.
La stagione in corso di F1 ha visto nel corso dei weekend un dominio della Mercedes per 2/3 delle gare. In quest’ultima parte del campionato Ferrari è sta dimostrando di avere un vantaggio notevole sul giro in qualifica, con 5 pole position, grazie anche alla nuova ala anteriore portata a Singapore. In ordine temporale, la Ferrari in Giappone ha monopolizzato tutta la prima fila con Sebastian Vettel davanti a Charles Leclerc. Il segreto di questa competitività da parte della Rossa sembra però essere sotto al cofano: il motore. Ferrari F1
Ed è proprio il V6 Ferrari ad essere sotto i riflettori in questo periodo con richieste di chiarimento da parte degli altri team per comprendere se una simile architettura possa essere legale o meno. Infatti ci sono delle teorie a riguardo secondo cui una piccola quantità di olio dell’intercooler finisca nella camera di combustione, generando quel vantaggio in termini di potenza.
Ricordiamo che secondo i regolamenti l’utilizzo dell’olio nell’intercooler non è vietato ma nella camera di combustione non deve confluire nessun altro fluido oltre al carburante che sia in grado di aumentarne il potere calorifico.
La FIA in ogni weekend di gara ha comunque la facoltà di monitorare tutti i parametri relativi alla power unit e verificare se rispettano i regolamenti tecnici. Al momento, come sottolineato da Motorsport.com, la FIA non ha ricevuto nessuna protesta formale in merito a qualche progetto delle attuali vetture. D’altra parte i team, non avendo avuto risposte concrete, non sanno come procedere.
Il clima di incertezza è dovuto anche al fatto che la morte di Charlie Whiting ha avuto come effetto una redistribuzione delle responsabilità. In passato infatti era lo stesso Whiting a chiarire dubbi su eventuali zone grigie del regolamento. Quindi qual è il rischio? Una lotta accesa tra i vari team (non solo in pista). Ferrari F1
L’analisi delle prestazioni della Ferrari è cominciata lo scorso anno quando il sistema ERS è stato messo sotto investigazione;e la FIA ha ritenuto che tale sistema soddisfasse a pieno i regolamenti tecnici. Nel paddock però non è piaciuto il comportamento della FIA; infatti sia Lorenzo Sassi che James Allison del team Mercedes sono stati ritenuti responsabili per aver sollevato delle preoccupazioni sul sistema ERS della Ferrari.
Questo comportamento da parte della FIA, quindi, potrebbe scoraggiare i team dal presentare una protesta formale nei;confronti di alcuni elementi della Ferrari, lasciando così alla FIA il compito di monitoraggio durante le operazioni di scrutinering.
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