James Allison sulla nuova Mercedes W15: “Ecco come l’abbiamo resa solidissima al posteriore. Già al lavoro sullo sviluppo”.

Il direttore tecnico di Mercedes, James Allison, è intervenuto al termine della presentazione della nuova W15. L’inglese ha spiegato come il team abbia voluto realizzare una vettura molto solida al posteriore, rivoluzionando alcune componenti rispetto allo scorso anno.
Quale approccio progettuale avete seguito per la W15?
La progettazione di una vettura è un lungo percorso. Noi siamo partiti lo scorso anno. Con la nuova macchina si possono introdurre modifiche che sarebbe impossibile portare durante la stagione. Le decisioni su come sarebbe stata la W15 sono state prese la scorsa estate. L’approccio principale, comunque, non cambia di anno in anno. Direi che si punta più ad aggiustare i punti deboli emersi nel corso del precedente campionato. I problemi di una vettura emergono sin dalle prime gare e i vari reparti si concentrano su quelli. Poi pian piano si tolgono sempre più persone che vengono destinate al progetto per l’anno seguente.
In quali aree vi siete concentrati per la W15?
L’obbiettivo principale era quello di migliorare l’imprevedibilità della precedente vettura. Specie all’asse posteriore. Vogliamo che la W15 dia più sicurezza ai nostri piloti. Vogliamo un posteriore estremamente solido [ Allison lo definisce come solid rock ] in ingresso curva. La monoposto deve poi essere più agile una volta in curva. Ci siamo concentrati anche su altri elementi, come l’effetto del DRS. Il team ha lavorato duramente anche per migliorare i pit stop. Lo scorso anno eravamo in media tre o quattro decimi più lenti dei migliori. Speriamo di aver migliorato la situazione.
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È soddisfatto dei risultati ottenuti con questo progetto?
Abbiamo realizzato tutti gli obbiettivi che ci eravamo imposti. Certo, su alcuni aspetti non ci sono veri e propri limiti per cui è anche difficile definirsi soddisfatti. In ogni caso lo sapremo solo una volta che la macchina sarà in pista. Più in generale, abbiamo lavorato bene in fabbrica, solo il tempo ci dirà se è stato sufficiente per essere competitivi.
In che modo il progetto W15 si differenzia dai precedenti?
Un tempo ci si poteva permette di avere un telaio ed un cambio nuovo ogni stagione. Oggi, con il budget cap, non più. Avere un telaio rinnovato così come la scocca è un’impresa complessa. E noi l’abbiamo fatto. Ciò significa che in alcune parti la macchina è stata completamente rivoluzionata.
E nei punti “non visibili”?
Gran parte della vettura non è visibile ad occhio nudo. Posso dire che gran parte dell’efficienza della vettura sia dovuta al comportamento del fondo.
Avete già un piano di sviluppo per i prossimi mesi?
La maggior parte del guadagno ottenibile nel corso della stagione è legato all’aerodinamica. In fabbrica il reparto che se ne occupa è già al lavoro su nuove specifiche per le ali ed il fondo, tutte componenti che potrebbero arrivare quando torneremo in Europa. Si tratta pur sempre di sperimentare e non è detto che queste novità verranno poi introdotte in vettura. In ogni caso, su tante soluzioni provate poi si trovano sempre quelle più valide.
Da un punto di vista personale, come vivi questo periodo?
Come fosse Natale. C’è tanta emozione e i giorni volano. Non c’è tempo per rilassarsi, ma è comunque un periodo molto esaltante. E non vorrei fosse diversamente. Non sono stato direttore tecnico per alcune stagioni e ora che sono tornato sento ancora le emozioni di un tempo.
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