Formula 1

F1 | Alpine, atteso il voto sul futuro del motore Renault

Nella giornata di lunedì 30 settembre, i vertici del gruppo Renault dovranno annunciare il voto decisivo sul piano di trasformazione di Alpine Racing.

Ormai era una questione di giorni: in data odierna, i vertici del gruppo Renault comunicheranno la loro decisione sulla divisione Alpine Racing.

Nelle settimane precedenti abbiamo seguito la protesta dei dipendenti della fabbrica francese di Viry-Châtillon. Gli operari della storica azienda, che da cinquant’anni è in Formula 1, hanno fatto sentire la loro voce contro la chiusura dello stabilimento. L’ultima protesta al GP d’Italia, quando gli impiegati hanno chiesto a gran voce che la Alpine restasse un team francese con un motore francese.

Copyright: Anaël Bernier – Horizons Multiples

Il voto sul futuro di Renault è atteso il 30 settembre 2024. A lanciare l’indiscrezione è Auto Hebdo. Secondo le fonti, i rappresentanti dello staff sono in stato di rabbia e sgomento. Le loro richieste non sono state accolte, e questa decisione avrà delle importanti quanto gravi conseguenze.

La Alpine Racing France ha espresso la più profonda preoccupazione per l’esito del voto consultivo che vedrà la luce entro la giornata. Nei giorni scorsi, c’era stato un incontro “positivo” con Luca de Meo, direttore generale del Gruppo Renault, in cui entrambe le parti si sono sedute a tavolino per discutere su un possibile mantenimento del programma di Formula 1 per il 2026. Oltre a mantenere l’attività dello storico sito di Viry -Châtillon.

I lavori sembravano procedere bene. Gli impiegati si stavano concentrando sulla Power Unit 2026 e su come far ritornare la Alpine ad essere uno dei top team sulla griglia, una volta testata la vettura. Il problema, sottolinea Auto Hebdo, è che le proposte tecniche dei lavoratori non sono neanche state ascoltate.

Se – ma ormai appare certo – il Gruppo Renault voterà a favore dello stop alla produzione dei motori di Formula 1, il team Alpine diventerebbe cliente Mercedes a partire dal 2026. Non è un mistero che l’alternativa sarebbe proprio quella di adottare il motore della casa automobilistica tedesca.

Crediti immagine di copertina: Renault SAS

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