La terza zona DRS nel Gran Premio di Gran Bretagna, con la possibilità di utilizzarlo in curva 1 affrontata in pieno dai piloti ha scatenato una serie di commenti sul suo corretto utilizzo, così per poter capire e seguire correttamente le prossime sessioni abbiamo deciso di spiegare cos’è, come funziona e soprattutto di fare chiarezza su come il regolamento norma il suo utilizzo.
Cos’è il DRS?
DRS è l’acronimo di Drag Reduction System (in italiano Sistema di Riduzione dell’Attrito) ed è un sistema introdotto per favorire i sorpassi tra le auto. È un sistema meccanico, che alza (“apre” in un certo senso) la parte superiore dell’ala posteriore, riducendo di fatto l’attrito aerodinamico della vettura.
Come si aziona il DRS?
Il DRS è azionato dai piloti grazie ad un bottone sul volante. Si disattiva manualmente sempre con il bottone sul volante o automaticamente non appena il pilota preme il pedale del freno.
Il fatto che i piloti possano effettivamente utilizzare il DRS solo quando lo consente il regolamento è gestito dalla centralina FIA su ogni auto, che ne abilita l’utilizzo oltre a far accendere una luce sul volante del pilota che lo può attivare.
Quando si può usare il DRS?
L’utilizzo del DRS è normato dal regolamento alla regola 21.5 delle sporting regulations della FIA (che potete trovare QUI) e di cui riassumiamo i punti fondamentali:
- In gara il DRS può essere usato:
- dopo che un pilota ha percorso 2 giri dalla partenza o dalla ripartenza della safety car;
- soltanto se un pilota ha un distacco inferiore al secondo rispetto al pilota che lo precede al momento del passaggio del relativo “DRS detection point”;
- In gara ed in qualifica il DRS può essere attivato solo e soltanto nelle zone designate nei tracciati. Nota Bene: può essere ATTIVATO solo in quelle zone e non USATO solo in quelle zone. Questa è una differenza fondamentale che dettaglieremo sotto.
- La FIA ha (ovviamente) facoltà di disabilitare il DRS per questioni di sicurezza (visibilità, condizioni meteo, incidenti) in qualsiasi momento in qualifica e gara;
- In caso in una delle sessioni di qualifica (Q1, Q2 o Q3) il DRS venga disabilitato dalla direzione gara, rimarrà disabilitato per tutta la sessione;
- Se il sistema automatico della FIA non funziona, l’attivazione può passare in manuale e saranno le squadre a comunicare ai piloti quando potranno utilizzarlo oppure no (accaduto a Baku quest’anno).
Il caso di Silverstone
La novità della terza zona DRS a Silverstone presenta una particolarità interessante legata al punto 2 del paragrafo precedente. Le famose “zone DRS” infatti, come detto, sono zone in cui il DRS può essere ATTIVATO, ma non significa che debba essere disattivato all’uscita di quelle zone. Bensì l’ala posteriore potrà rimanere aperta finché il pilota non la chiude manualmente o finché non preme il pedale del freno, indipendentemente dal fatto che sia ancora in una zona DRS o no.
La particolarità di Silverstone è che la zona DRS del rettilineo del traguardo finisce in prossimità di curva;1, che è una curva molto veloce che normalmente si riesce a fare in pieno, seguita poi da curva;2 altrettanto veloce e da un rettifilo fino a curva 3. Ciò significa che teoricamente si può aprire il DRS nel rettilineo del traguardo e poi (con tanto pelo sullo stomaco) tenerlo aperto in curva 1 e 2 e sfruttarlo anche nel secondo rettilineo.
Ciò che invece sicuramente NON si può fare è chiudere il DRS in curva 1 e 2 e riaprirlo subito dopo (perché la zona di attivazione del DRS del traguardo è ormai finita), per cui la cosa diventa interessante: o si tiene aperto per tutto il tratto o una volta che lo si chiude non lo si può più aprire.
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Molti dei piloti (anche dei top team) si sono lamentati di questa scelta, comprensibilmente in quanto per;loro diventa una valutazione molto difficile da fare con un altissimo rischio di compromettere il risultato in caso di errore (vedi Grosjean nelle FP1).
Inoltre, anche se i top team hanno una deportanza naturale della vettura molto più grande degli altri, è altamente improbabile che almeno in qualifica a;tutta potenza abbiano la possibilità di fare le prime due curve con il;DRS aperto vista la velocità che sapranno portare le migliori vetture in quel punto.
D’altra parte lasciateci dire con un po’ di romanticismo che in una Formula 1 ibrida, guidata da computer e tecnologia, questa è una situazione che riporta un po’;al passato, quando si guardava se il pilota avesse o meno il coraggio o;il “pelo sullo stomaco” o la capacità di fare certe scelte azzardate. Staremo a vedere!
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