Il circus più veloce del mondo va in vacanza. Scuderie, piloti ed ingegneri si fermano per quasi un mese ed è tempo di tirare le somme della prima parte di stagione. La pausa estiva dà la possibilità di analizzare da vicino la stagione della Red Bull fin qui.
Gli esordi pre stagionali
Apparsa sin da subito come una vettura solida sui long-run ma più in difficoltà sui giri secchi, la RB15 di Milton Keynes porta in dote diverse novità interessanti. Orfana di Renault dopo 14 stagioni di amore ed odio, la scuderia anglo-austriaca si appresta ad abbracciare la power unit Honda forte della crescita vista durante la stagione 2017 nella quale motorizzava il Team Toro Rosso. Analisi Red Bull
È un alba positiva per la nuova nata disegnata da Newey. I tecnici Red Bull si dicono contenti e soddisfatti dei dati estratti dai test pre stagionali e delle prestazioni offerte dal motore nipponico.
Ulteriore novità è quella che vede il giovane Pierre Gasly all’esordio nel senior team dopo l’ottima annata precedente in Toro Rosso. Si prospetta una stagione scoppiettante ai vertici, con la Ferrari che fa paura durante i test e la Mercedes che sembra in ritardo nello sviluppo. La Red Bull non sta a guardare e aleggia un cauto ottimismo tra le file dei tecnici.
Gli inizi in campionato
Le previsioni, almeno per quanto riguarda la vettura, non vengono traditi e la RB15 esordisce in Australia con un ottimo terzo posto di Max Verstappen. Esordio amaro invece per il giovane francese che chiude, doppiato, in 11° posizione. Se da un lato quindi la vettura sembra poter lottare, complice anche un’inaspettata debacle della Ferrari, dall’altro inizia già da subito a delinearsi un timore per le prestazioni di Gasly.
Conclusa la prima tappa del mondiale, la Red Bull di Verstappen riesce a piazzarsi davanti alla Ferrari di Vettel e ai piedi del podio. Le prestazioni del compagno di squadra invece continuano a deludere. Ma è l’inizio del campionato e si pensa che ancora debba adattarsi alla nuova vettura.
Sfortunatamente per la Red Bull però, le prestazioni continuano, lievemente a migliorare sempre di più, ma solo per un pilota: Max Verstappen. Pierre Gasly soffre ad ogni tappa del mondiale e finisce sempre lontano dal compagno di squadra, il quale dimostra sempre di più di essere un fenomeno. Analisi Red Bull
Passano le gare e la Red Bull fa dell’affidabilità e della velocità in gara la sua arma. Storicamente molto puntata in avanti, si dimostra una vettura molto carica aerodinamicamente e quindi molto stabile e veloce nelle curve lente. Perde leggermente invece nei rettilinei, dove il motore Honda, seppur notevolmente migliorato, paga dazio ai motori Mercedes e Ferrari.
Le vittorie Analisi Red Bull
Due vittorie per il team del Toro. Entrambe del pupillo, entrambe di Max Verstappen. A far parlare però non è tanto la vittoria del giovane olandese, quanto quella del motore Honda che rialza la testa (e i cavalli) dopo anni di profonda sofferenza.
Il confronto con la stagione 2018
Rispetto alla stagione passata la Red Bull va in vacanza con 21 punti in più e a sole 44 lunghezze dalla Ferrari. Max Verstappen invece si può concedere il meritato riposo con ben due vittorie e 181 punti, ben 76 in più rispetto allo scorso anno.
Max Verstappen
La stagione 2019, fino ad oggi, sa di consacrazione per il giovane olandese. Sempre competitivo, sempre veloce, cinico e costante. Muove folle di tifosi e trae carica dal supporto fedele di fan e squadra. Da parecchi anni si dice che il giovane Max sia un futuro campione, ma quest’anno lo sta dimostrando. Due vittorie ed una pole position, questo il bottino del ventunenne che muove le folle come solo le leggende sanno fare. La sfida ai vertici è già storica, lotta con tutti i big senza timore, sfida apertamente Hamilton e lancia il guanto di sfida anche al rivale sin dai tempi del Kart: Charles Leclerc.
Straordinaria la sua guida. Ormai non più scorretto e falloso ma autore di una guida estremamente pulita e veloce, questo Max non si ferma più e vuole urlare al mondo di essere il migliore, se non adesso, almeno nel futuro prossimo. Analisi Red Bull
Pierre Gasly
Unica nota dolente in una stagione di certo più positiva del previsto. Il giovane francese, promosso in Red Bull dallo junior team all’inizio della stagione in corso, sta facendo rimpiangere la mancanza di Daniel Ricciardo. Mai pericoloso, mai competitivo, lo si assiste arrancare gara per gara dietro a team meno competitivi. Che sia un problema di adattamento ad una vettura progettata attorno al compagno di squadra, o che non si trovi bene col team, non si scoprirà mai, o almeno non adesso. Fatto sta che le voci estive corrono e Helmut Marko non sta a guardare, avendo abituato ad improvvisi licenziamenti.
Solo la restante parte della stagione saprà dire quale sarà il futuro che attende la squadra di Milton Keynes, Max Verstappen, Gasly e la Honda. Di certo, la prima stagione con motorizzazione giapponese, sta dando i suoi frutti e i diretti avversari vestiti di rosso devono solo alla differenza di performance di uno dei piloti Red Bull il vantaggio nel mondiale costruttori.
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