La Racing Point è riuscita a togliersi numerose soddisfazioni nella stagione 2020 anche se non ha centrato l’obiettivo finale.

La stagione 2020 è stata ricca di soddisfazioni per la Racing Point. Dopo un 2019 concluso in 7° posizione in pochi si sarebbero aspettati che la Racing Point potesse essere, in pista e non, una protagonista della stagione 2020. Il team con base a Silverstone ha invece fatto un notevole salto di qualità passando dal centro classifica alle prime posizioni. Mai nella sua storia, neanche quando il nome era Force India, il team aveva fatto segnare così tanti punti, 195. Ad impreziosire la stagione vissuta sono la prima vittoria in F1 ottenuta nel GP di Sakhir con Pérez e la prima pole ottenuta da Lance Stroll in Turchia. Da ricordare anche gli altri tre podi, un secondo e due terzi posti. In termini di risultati la Racing Point è quindi il terzo miglior team dietro solo a Mercedes, assoluta dominatrice, e Red Bull.
L’anno della Racing Point è stato però sicuramente movimentato con il team anglo-canadese al centro di numerose polemiche. La prima, quella che ha scosso il paddock in misura più significativa, è stata l’incredibile somiglianza tra la W10 e la RP20. Ovviamente la cosa non è passata inosservata agli avversari che immediatamente hanno manifestato il loro disappunto sia alla FIA sia ai media. La Federazione, che in fase di progettazione era stata chiamata dal team a visionare i progetti, riteneva la RP20 legale. Come infatti più volte spiegato quello che ha fatto la Racing Point era consentito dal regolamento, adesso cambiato per evitare casi simili, tanto che se il team avesse usato i brake ducts posteriori della Mercedes anche nel 2019 molto difficilmente avrebbe ricevuto una sanzione.
Sviluppi
Contrariamente a quanto ipotizzato da avversari e media il team è stato capace di aggiornare e migliorare le prestazioni della RP20. Il primo e unico pacchetto di aggiornamenti è stato introdotto al Mugello sulla vettura di Stroll. Un pacchetto che è stato abbastanza cospicuo: pance più rastremate, piccole modifiche sull’ala anteriore, nuovi condotti dei freni anteriori e un nuovo endplate dell’ala posteriore. Tutte queste modifiche sono riuscite nel loro intento, migliorare una macchina già buona rendendola, per velocità, la terza forza del mondiale. Per quanto riguarda il 2021 la Racing Point, così come l’AlphaTauri, potrebbe aggiornare determinati componenti senza spendere gettoni. Questo è possibile perché i componenti sono già stati omologati dalla casa madre, infatti l’aggiornamento gratuito è possibile passando solamente da componenti 2019 a componenti 2020. Se quindi non potessero o non volessero usare quei componenti dovranno spendere i gettoni richiesti per svilupparne dei nuovi.
Gestione
La seconda polemica che ha visto il team di Stroll protagonista riguarda il trattamento dei piloti. La decisione di terminare anticipatamente il contratto di Sergio Pérez per fare spazio a Sebastian Vettel ha generato infatti grosse critiche. Non tanto per aver ingaggiato un quattro volte campione del mondo, anche se al momento non al top della forma, ma per il trattamento riservato al messicano. Il ritardo nel ricevere gli aggiornamenti, arrivati al Mugello per Stroll e solamente in Russia per Pérez, non ha fatto altro che gettare altra benzina sul fuoco. Una situazione sicuramente tutt’altro che rosea per il team che ha dimostrato di dover ancora imparare tanto sulla gestione dei piloti.

Performance
Team:
Per quanto riguarda le prestazioni la Racing Point è stata la terza forza del mondiale. Una vittoria, tre podi, una pole e 58 giri al comando, dietro solo a Mercedes e Red Bull. La RP20 ha dimostrato sin da subito di essere particolarmente veloce, soprattutto nelle mani di Sergio Pérez. Il vero punto debole della vettura è stata l’affidabilità. Con 8 869 km percorsi la Racing Point è il secondo peggior team, davanti solo ad Haas, della stagione 2020. Di fatto i ritiri e i numerosi errori di strategia hanno sicuramente inficiato sul risultato finale non permettendo al team di Stroll di conquistare il terzo posto nel mondiale costruttori.
Piloti:
La performance dei piloti, soprattutto quella di Pérez, è stata certamente degna di nota. Il messicano ha vissuto la sua miglior stagione da quando corre in Formula 1 ed è riuscita a coronarla con la prima vittoria. In tutte le gare completate Pérez è riuscito a conquistare la zona punti con 6 piazzamenti in top 5 in 13 gare concluse. Una costanza tale l’hanno avuta, oltre a Checo, solo Hamilton e Verstappen. Un bottino totale di 125 punti gli ha permesso di concludere la stagione come “il migliore degli altri”. In questa stagione Pérez ha quindi dimostrato quello che tutti si aspettavano da lui, essere un pilota solido e veloce e soprattutto maturato rispetto alla stagione in McLaren. Queste prestazioni gli sono valse la fiducia della Red Bull e un ottimo ricordo di questa stagione da record per la Racing Point.
La stagione di Lance Stroll è stata invece più altalenante, il pilota candese ha mostrato delle ottime prestazioni ma anche importanti lacune. I momenti più alti del suo 2020 sono stati senza dubbio la pole position in Turchia e i due podi a Monza e Bahrain. Ci sono stati episodi dove però ci si aspettava di più da lui. In alcune gare, per esempio Abu Dhabi, ha dimostrato di non riuscire ad essere sempre incisivo perdendo molto tempo dietro auto decisamente più lente. Alla fine ha concluso la stagione con una pole e due podi all’attivo, un bottino sicuramente niente male ma il canadese deve ancora maturare sotto diversi aspetti. I suoi risultati gli sono valsi 75 punti e l’undicesimo posto in classifica.
Il confronto tra i due è nettamente vinto da Sergio Perez. Il messicano batte Stroll 10 a 4 in qualifica e 9 a 5 in gara. Con 125 punti a 75 è sempre Perez ad uscirne vittorioso. Il futuro pilota Red Bull ha anche una posizione media in qualifica e in gara superiore al canadese. A giustificare, almeno in parte, il ritardo in classifica potrebbero essere i 2 ritiri a 5 per Stroll. Le gare disputate sono invece pressoché le stesse, 15 per Perez e 16 per Stroll.
Le pagelle
La stagione di Sergio Pérez è senza dubbio da incorniciare, velocità, costanza e testa l’hanno portato finalmente a brillare. Voto 9, finalmente Checo.
Lance Stroll ha disputato invece un’ottima stagione anche se con un andamento altalenante. La via intrapresa è però buona, nel 2021 potrebbe fare finalmente il tanto atteso salto di qualità apprendendo il più possibile da un quattro volte campione del mondo. Voto 7, forse ci siamo.
Cosa dire di Racing Point? La base c’è ed è buona. Hanno dimostrato di saper fare il loro lavoro per tutta una stagione sviluppando e migliorando una vettura già nata performante. Per il 2021 devono essere presi dei provvedimenti per quanto riguarda il reparto strategie, più di una volta degli ottimi possibili risultati sono stati persi per degli errori. In una lotta serrata come quella di questa stagione hanno fatto la differenza. Campionato sopra ogni aspettativa ma hanno fallito il loro obiettivo finale, la terza piazza classifica, persa per una piccola manciata di punti rispetto al team McLaren. Voto 9-, la strada è giusta ma bisogna lavorare.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
https://f1ingenerale.com/toyota-highlander-2021-grande-ma-gentile/