Fino ad oggi ci siamo concentrati molto sulla Ferrari e Mercedes, ma diamo un occhio anche alla terza scuderia del mondiale che, in questa stagione, ha anche cambiato la Power Unit. analisi redbull 2019
Ieria Barcellona nei test prestagionali è stata presentata la livrea definitiva, che è simile se non uguale a quella degli anni scorsi, ma a destare attenzione sono in realtà le novità tecniche.
In primis possiamo notare come la conformazione dell’alettone anteriore sia abbastanza simile a quello mercedes e non estremo come quello in Sauber.
Inoltre vediamo confermato il buco con la grata nella punta del naso, alla massima ricerca di carico aerodinamico.
Vediamo poi che il condotto dell’S-duct cambia molto rispetto alla versione 2018 che presenta uno scalino che permette la fuoriuscita dell’aria all’interno dei condotti.
Cambiano poi, obbligati dal regolamento i Badgebord che sono allungati e ribassati, in questo caso la Redbull ha lavorato in modo interessante andando a creare una specie di ala ad aeroplano verso il posteriore collegata da un pilone che si colllega direttamente al Badgeboard.
Inoltre Redbull ha estremizzato il concetto di assetto rake, che va ad abbassare drasticamente il muso della vettura e ad alzare il posteriore.
Un’altra novità simile alla Ferrari è la rastremazione delle pance alla ricerca della massima velocità in rettilineo, punto debole della RedBull nel 2018.
Nel posteriore infine vediamo come a differenza di Ferrari la scuderia austriaca abbia optato per un monopilone per l’utilizzo del Drs.
In conclusione si puó dire che il genio di Adrian Newey si sia molto applicato per cercare di mettere in condizione i due piloti ufficiali di combattere per il titolo iridato anche se molto dipenderà dalla Honda.