Come ogni settimana di gara, andiamo ad analizzare il tracciato dal punto di vista tecnico, con le spiegazioni del nostro ingegnere, e dal punto di vista del pilota: quali sono i segreti per trovare il tempo nelle sezioni più complicate del circuito? pista monaco gp montecarlo
I segreti del tracciato: come un pilota deve affrontare Monte Carlo per un giro perfetto
Guidare a Monte Carlo, è noto, è un’esperienza particolare per ogni singolo pilota sulla griglia: l’asfalto sconnesso, la vicinanza delle barriere, la singolarità delle curve, rendono la ricerca del giro perfetto una sfida eccitante e adrenalinica. Andiamo ad analizzare le sezioni più complicate del tracciato, quelle dove i piloti più coraggiosi, avvicinandosi sempre più alle protezioni, scalano centesimi preziosi rispetto ai propri rivali. pista monaco gp montecarlo
Massenet, Casinò, Mirabeau Alto e Grand Hotel [VIDEO]
Ci troviamo in cima alla salita della Beau Rivage: abbiamo già percorso egregiamente l’insidiosa Santa Devota, la prima curva del tracciato, ora ci attende una tortuosa e complicata sezione che metterà alla prova la nostra sensibilità e la stabilità della vettura.
Approcciamo la Massenet, una rapida e sconnessa curva a sinistra, frenando all’altezza del secondo passaggio pedonale: passiamo dai 276 km/h ad una velocità di percorrenza di circa 180km/h, sfruttiamo il freno motore per rallentare progressivamente la monoposto evitando così di allargarci troppo verso l’esterno della curva. Se ci ritroveremo vicino alle barriere di sinistra, all’interno, al termine della Massenet, avremo un gran vantaggio per la prossima curva del Casinò: un rapido cambio di direzione e un’improvvisa variazione della pendenza ci portano ad imboccare questa insidiosa curva a destra, scaliamo dalla 4° alla 3° marcia per sfruttare anche qua il freno motore e sfioriamo le barriere per guadagnare preziosissimi centesimi sul giro.
Completata la curva del Casinò, percorriamo la rapidissima discesa che ci separa dal primo di una sequenza di tornanti, Mirabeau Alta. Schiviamo sulla destra un dislivello che ci scomporrebbe la vettura per poi riportarci immediatamente sulla sinistra per approcciare la curva: utilizziamo come riferimento per la frenata il punto in cui la barriera sulla sinistra è più chiara e passiamo dai 220 km/h alla velocità di percorrenza di 80km/h. Cruciale non bloccare l’anteriore destra: andar lunghi in questa curva significa ala anteriore e sospensioni distrutte contro la barriera esterna. Cerchiamo di dar gas il prima possibile in uscita e scendiamo verso la curva più lenta del campionato, quella del Grand Hotel. Percorsa a meno di 50 km/h, gioca un ruolo fondamentale la nostra pazienza nell’aspettare la conclusione della curva prima di rimettere il piede sul gas: anticipare il momento potrebbe sollecitare eccessivamente il nostro retrotreno lasciando sull’asfalto decimi preziosi.
La Nuova Chicane, il Tabaccaio e la sezione delle Piscine [VIDEO] pista monaco gp montecarlo
Arriviamo in questa seconda cruciale sezione dopo aver percorso la rapida curva a pieno gas del Tunnel, ci aspetta ora la Nuova Chicane, una tripla curva sinistra-destra-destra aggiunta nel 1986.
Freniamo poco dopo il cartello;dei 100 metri e passiamo dai 290 km/h ai 100 km/h per affrontare la prima parte della curva: sfioriamo la barriera di sinistra per ritrovarci;in una buona;posizione per le due successive sezioni, affrontiamo poi la prima delle due curve a 90° attraversando il cordolo senza toccare il dissuasore e cominciamo ad accelerare prima ancora di concludere la terza parte della curva, sfiorando le barriere di sinistra per sfruttare tutta la pista.
Un breve rettilineo ci accompagna ad una delle curve più particolari del campionato, il tabaccaio. I piloti delle vetture con maggior carico aerodinamico, in configurazione da qualifica, possono addirittura permettersi di non frenare per ottimizzare la velocità di percorrenza di questa curva a sinistra: sarà sufficiente scalare dalla;6° alla 5° marcia per abbassare la nostra velocità dai 240km/h ai 190 km/h per non perdere il punto di corda. Di cruciale importanza in questa sezione attraversare il cordolo di sinistra vicino alle barriere per scongiurare il rischio di toccare le barriere di destra in sottosterzo in uscita di curva.
Le successive due curve che ci immettono nella sezione delle piscine metteranno a dura prova il posteriore della nostra vettura: una monoposto stabile sarà in grado percorrere in pieno la rapida sequenza sinistra-destra senza scomporsi, arrivando alle curve 15-16 ad una velocità di 240 km/h. Cruciale;attraversare il cordolo di Curva 15, sfiorando anche qua le barriere (dove, si ricorda, Verstappen lo scorso anno ha compromesso il suo weekend impattando nelle Prove Libere 3) e diamo gas ancor prima di curva 16: praticare short shifting, salendo dalla 3° alla 4° marcia potrà prevenire sovrasterzo in;questa delicatissima fase nel momento in cui aumentiamo il gas in percorrenza di quest’ultima curva a sinistra.
Assetto: l’importanza del grip meccanico pista monaco gp montecarlo
A Montecarlo una vettura ben bilanciata assume ancora maggiore importanza che altrove. Essendo un circuito cittadino che non perdona gli errori infatti, il pilota deve avere la massima fiducia possibile nella macchina, per poterla spingere al limite delle sue possibilità.
Il tracciato di Monaco è uno dei più atipici dell’intero calendario. Il circuito è caratterizzato dal susseguirsi di curve lente e rapidi cambi di direzione, mentre sono quasi assenti rettilinei e lunghe curve veloci. Con una simile tipologia di curve diventa molto importante il grip meccanico, ossia quello generato dal gruppo sospensioni, piuttosto che il carico;aerodinamico. Tuttavia, dal momento che le monoposto nel principato faticano a superare i 300 km/h, i;team prediligono un assetto con il massimo carico aerodinamico possibile, in quanto lo svantaggio legato alla;maggiore resistenza all’avanzamento è minimo.
Resta più complicato invece il discorso legato alle regolazioni delle sospensioni. Un gruppo sospensivo più rigido favorisce la reattività nei cambi di direzione e la precisione in ingresso curva, fondamentale;per arrivare al punto di corda senza impattare contro i guardrail. Allo stesso tempo però è;richiesta una buona;trazione in uscita dai tanti tornanti di Montecarlo che, unita alla necessità di adattarsi alle irregolarità di un asfalto;cittadino, porta;ad adottare delle regolazioni più morbide. Il lavoro di messa a punta dell’assetto richiede quindi più che su altri tracciati un buon compromesso tra rigidezza e;flessibilità delle sospensioni e delle barre anti rollio.
Previsioni: Mercedes e Red Bull favorite, Ferrari in difficoltà
La lotta per la vittoria a Monaco sembra essere una questione privata tra Mercedes e Red Bull. La Red Bull vanta uno dei migliori telai del lotto. Nelle altre piste del mondiale ha sofferto in termini di velocità di punta, un fattore però che a Montecarlo non rappresenta un problema. La Mercedes invece è apparsa perfettamente a proprio agio nelle sezioni tortuose, tra cui il famoso terzo settore di Barcellona.
La Ferrari arriva a Montecarlo;con la consapevolezza di dover correre una gara in difesa. Le SF90 sono apparse imprendibili negli allunghi, ma anche sottosterzanti e in difficoltà nelle curve a;bassa velocità, fattori che uniti al passo più lungo tra i tre top team non le pongono di certo come le vetture da battere. Bisogna anche tenere in considerazione che la Ferrari ha avuto delle difficoltà in questo inizio di stagione nel mandare in temperatura gli pneumatici. Negli anni precedenti Montecarlo è stata una pista dove per mandare in temperatura le gomme spesso erano necessari due o;addirittura tre giri, una difficoltà in più per la rossa quindi.
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