Quando si parla di Ferrari e McLaren non si può non pensare alla quantità di sfide dal punto di vista tecnico che si sono consumate in tutte questi anni di storia della Formula 1. Una delle più belle notizie del 2019 è proprio questa McLaren ritrovata.
Il team appare compatto e ben guidato, i piloti giovani e talentuosi ma allo stesso tempo che si rispettano a vicenda. Un ottimo mix quindi che sta portando la McLaren a riaffacciarsi nelle posizioni che conta nella classifica. Ma quali scelte sono state fatte e perché per la Ferrari è così interessante?
Tre fattori fondamentali nella progettazione della vettura
Tra i molteplici aspetti che fanno da punto di partenza nella progettazione della vettura ci sono sicuramente anche:
- il limite alla quantità di resistenza all’avanzamento che ogni team si dà,
- la quantità di carico aerodinamico che cerca di sviluppare e
- l’energia che ritiene corretta trasferire agli pneumatici per riscaldarli e mantenerli nella giusta temperatura d’esercizio.
Questi tre fattori non sono indipendenti ma anzi ognuno interagisce in maniera importante con l’altro. Aumentando il carico aerodinamico di solito aumenta la resistenza all’avanzamento così come l’energia trasferita alle gomme. Al contrario se si cerca di diminuire la resistenza si andrà anche a toccare il carico aerodinamico alleggerendolo e di conseguenza a diminuire l’energia trasferita agli pneumatici.
I fattori Ferrari
È ormai evidente, come abbiamo visto anche in altri articoli, che Ferrari abbia risolto quest’equazione scegliendo una vettura con poco carico aerodinamico, per cui con poca resistenza all’avanzamento. Questo le consente di avere grande accelerazione e un’ottima velocità di punta a scapito ovviamente della velocità nei tratti lenti, e soprattutto, della giusta energia trasferita alle gomme. Gli pneumatici Ferrari infatti fanno molta fatica a raggiungere la temperatura d’esercizio e una volta raggiunta eventualmente a mantenerla. Le migliori qualifiche dell’anno per la Rossa sono infatti arrivate nelle piste a caratteristica veloce: Bahrain, Canada e ci poteva essere anche l’Azerbaijan.
In McLaren hanno risolto l’equazione?
Anche McLaren ha fatto una scelta di vettura a basso coefficiente di resistenza, capace di sviluppare buona velocità e accelerazione in rettilineo. Ciò almeno fin dove la sua Power Unit Renault lo consente. Anche la filosofia della nuova ala anteriore è quella dell'”outwash”, scelta caratterizzante, fatta anche dai tecnici di Maranello.
Non sarà un caso che, sommando i risultati dei due piloti, le qualifiche migliori per il team di Woking siano state in Bahrain, in Azerbaijan, in Canda e infine anche in Francia.
Uno dirà “ma come in Francia? se le filosofie di progetto sono così simili perché Ferrari era in difficoltà mentre McLaren è andata così bene?”. Ecco: questo è il nocciolo della nostra riflessione. Se il team capitanato da Zak Brown ha dichiarato chiaramente che la filosofia progettuale è di una vettura a basso carico/alta efficienza, ha anche dichiarato altrettanto apertamente che sulla loro vettura le gomme funzionano, e anche molto bene! Nella paventata richiesta a Pirelli di modifica degli pneumatici di quest’anno, ritornando a un battistrada più simile all’anno scorso, il gruppo capitanato da RedBull e Ferrari infatti non riesce ad avere la maggioranza sufficiente (7/10) perché, oltre ai motorizzati Mercedes, proprio McLaren si oppone, avendo trovato un ottimo feeling con gli pneumatici di quest’anno.
Cosa fa la McLaren che dovrebbe fare Ferrari?
Chiaro che non c’è un solo fattore che rende come per magia la vettura arancione veloce nei rettilinei e a suo agio con le gomme. Il risultato è sempre un insieme di aspetti molteplici, ma viste le analogie ci sembra abbastanza evidente che in McLaren abbiano risolto l’equazione dei tre fattori in maniera complessivamente ottima. Non a caso, su una pista come il Paul Ricard, dove era così importante sia avere velocità nella parte dritta o di curvoni veloci, sia far funzionare a dovere le gomme nell’ultimo settore, le McLaren di Norris e Sainz sono andate fortissimo.
Allora forse sarebbe il caso che Ferrari desse un’occhiata più approfondita alla vettura dei rivali storici. Le monoposto arancioni infatti potrebbero in qualche modo contenere la chiave per far fare il salto di qualità anche alla rossa. A quel punto Ferrari potrebbe quantomeno provare ad arginare lo strapotere Mercedes. In Francia infatti, il team di Toto Wolff ha mostrato in maniera eclatante quanto loro abbiano risolto in maniera pressoché perfetta l’equazione dei tre fattori!
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