Uralkali, ex sponsor principale della Haas, aveva citato in giudizio per violazione di contratto e aveva poi vinto la causa, ottenendo il diritto a un risarcimento.
L’ex sponsor principale della Haas, Uralkali, sostiene che il team di Formula 1 non avrebbe pagato il rimborso dovuto, come stabilito da un tribunale svizzero lo scorso giugno. L’accordo, inoltre, prevedeva che la Haas riconsegnasse una monoposto di F1.
L’ex sponsor russo aveva citato in giudizio il team statunitense dopo la fine del loro rapporto di collaborazione. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel marzo 2022, la Haas aveva deciso di recedere la sponsorizzazione Uralkali dalla sua monoposto.

Ciò era avvenuto alla vigilia dell’inizio del Mondiale di F1. Di conseguenza, Nikita Mazepin, allora pilota Haas e figlio del magnate Dmitry Mazepin (proprietario del title sponsor) fu estromesso dalla squadra.
Ne nacque una lunga disputa, culminata in un’udienza arbitrale in Svizzera. A giugno, la Haas è stata obbligata a risarcire la Uralkali i mancati finanziamenti per la stagione 2022, che erano già stati versati. La cifra si aggirava intorno ai 9 milioni di dollari.
Inoltre, La Haas doveva rispettare una clausola di sponsorizzazione del contratto, che imponeva di fornire una monoposto della squadra del 2021 alla Uralkali.
L’ex sponsor russo ha rilasciato una dichiarazione sul suo sito ufficiale in cui sostiene che la Haas non abbia rispettato il termine ultimo per il pagamento. “Purtroppo né il denaro (più interessi e costi) è stato pagato, né ci è stata consegnata la monoposto entro la scadenza richiesta”, si legge nel comunicato.
A inizio luglio, la Uralkali aveva inviato una lettera alla Haas per accordarsi sulle modalità di consegna dell’auto. Tuttavia, il team di F1 non ha risposto.
Un rappresentante dell’ex title sponsor ha dichiarato: “Il mancato rispetto da parte di Haas dei trasferimenti richiesti costituisce una flagrante violazione. Come stabilito da un procedimento arbitrale sottoscritto da entrambe le parti.”
“Ciò conferisce un nuovo significato all’espressione “condotta antisportiva”, ha proseguito. “Tutti gli attuali e potenziali sponsor di Haas siano consapevoli del tipo di trattamento che potrebbe attenderli”.
Crediti immagine di copertina: Getty Images / Haas F1 Team
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