Lavorare in Formula 1 è il sogno di tanti appassionati. Scopriamo quindi le strade principali per entrare nel mondo della categoria regina.
Come arrivare a lavorare in Formula 1? Tanti si pongono la stessa domanda, con la speranza di arrivare un giorno a fare della propria passione anche l’occupazione principale della propria vita.
Per poter affrontare il tema correttamente è opportuno fare prima delle considerazioni.
Prima di tutto, non esiste la ricetta perfetta per poter realizzare il proprio sogno. Possono essere indicate delle linee guida, ma da soli non sono sufficienti né sono garanzia di successo. Per poter arrivare a lavorare in certi settori è necessario arricchire il proprio curriculum di quante più esperienze possibili, per apprendere tutto ciò che non è scritto su un libro. Più che le nozioni teoriche tuttavia, ciò che fa realmente la differenza sono la capacità di “problem solving”, ossia di trovare la soluzione a un problema, l’intraprendenza, la flessibilità, la forza di volontà e la voglia di mettersi in gioco e imparare continuamente.
La seconda premessa riguarda l’importanza di non precludersi nessuna strada. La Formula 1 è senza dubbio la categoria con la maggior risonanza mediatica, ma sono presenti numerose opportunità di lavoro in team di altri campionati altrettanto importanti e appaganti quali WEC, Formula E o il mondo delle corse turismo.
Infine, il motorsport è incentrato tutto sul lavoro di squadra. Pertanto non bisogna commettere l’errore di ritenere un’occupazione meno importante di un’altra e per questo di non prenderla nemmeno in considerazione. Ognuno è ugualmente importante in un team, dal pilota all’ingegnere, dall’addetto stampa al meccanico. Andiamo quindi a vedere adesso come arrivare a ricoprire i vari ruoli presenti in una squadra, tenendo sempre bene in mente che vi sono mille modi diversi per raggiungere l’obiettivo finale.
Ingegnere…sì, ma quale?
Per poter arrivare a diventare un ingegnere in un team di Formula 1, il requisito necessario, ma non sufficiente, è una laurea in ingegneria. A tal proposito, molti ragazzi esitano ad iscriversi ad una facoltà di ingegneria perché hanno frequentato un liceo classico o linguistico al posto di uno scientifico.
L’indirizzo di studi del liceo non preclude assolutamente la possibilità di avere successo in un’università di impronta scientifica quale ingegneria. Indubbiamente vi saranno alcune difficoltà nei primi tempi nel mettersi in pari con i propri colleghi sui programmi di matematica e fisica. Tuttavia, superato questo scoglio iniziale il percorso non sarà più difficile che per chi proviene da un indirizzo scientifico.
Non esiste un corso di ingegneria più indicato di altri per arrivare a lavorare nel motorsport. Lavorando su una vettura da competizione sono richieste sempre figure che sappiano lavorare in svariati ambiti dell’ingegneria. Ecco quindi che i corsi di laurea in ingegneria meccanica e dell’autoveicolo offrono basi per lavorare sulla meccanica e la dinamica del veicolo, ingegneria aerospaziale permette di specializzarsi in ambito aerodinamico, ma sono richiesti anche ingegneri elettrici, elettronici, informatici, energetici, chimici e dei materiali.
L’importanza delle esperienze
Oltre al titolo di laurea, ciò che ha una grande importanza è il bagaglio di esperienze a livello personale.
Sono molto apprezzate attività svolte presso piccole realtà del motorsport. In particolare, è ben valutata l’esperienza in un team di Formula SAE (o Formula Student), organizzazioni studentesche presenti nelle principali università italiane che progettano e realizzano monoposto da corsa per partecipare a competizioni internazionali.
Molte università inoltre organizzano dei tirocini pre-laurea presso aziende tra cui anche Ferrari e altre realtà del motorsport. In caso di valutazione positiva, questi tirocini possono anche sfociare in un’offerta di lavoro.
Infine, per arricchire i propri studi oltre al percorso universitario, è possibile frequentare dei master di specializzazione. Una delle realtà italiane in questo settore è Experis Academy. Con sede a Maranello e Fornovo di Taro, nel cuore della Motorvalley, Experis Academy offre master di specializzazione in aerodinamica, telemetria e analisi dati, ingegneria del motoveicolo e per diventare ingegnere di pista con la caratteristica unica di poter contare sulla docenza dei migliori professionisti e tecnici del motorsport, provenienti da aziende partner di Experis come Aprilia Racing, Dallara e Magneti Marelli. I “docenti” portano in aula la loro diretta esperienza, uscendo dai parametri della classica docenza.
Il lato media della Formula 1
Oltre alla figura dell’ingegnere, un altro settore ambito nel mondo del motorsport è quello dei media.
Con media ci si può riferire sia alle aziende e le testate giornalistiche che raccontano gli eventi del campionato verso l’esterno, sia ai responsabili delle comunicazioni. Questa figura, che può ricoprire un ruolo all’interno di un ente a gestione di un campionato (come la FIA) o dentro una scuderia, si occupa delle relazioni sociali del team per cui lavora. Si spazia quindi dalla rappresentazione della squadra alla programmazione delle interviste dei piloti o di altre figure di spicco del team, dalla gestione dei comunicati stampa all’organizzazione delle conferenze stampa e altro ancora.
In questo caso, il percorso formativo suggerito è a stampo umanistico. Vi sono tante possibili facoltà, ma una delle possibili scelte può essere Scienze della Comunicazione.
Come nel caso dell’ingegneria, anche in questo campo sono importanti le esperienze extra didattiche. Fare esperienza presso un blog o un web magazine può essere una buona scelta.
Inoltre, sono disponibili dei master di alta formazione anche in questo campo. Citando nuovamente Experis Academy, nella sua offerta formativa troviamo il master di comunicazione e media nel motorsport.
Tante strade possibili
In conclusione, i modi per arrivare a lavorare in Formula 1 sono molteplici. Come vedremo in un articolo a parte, non bisogna nemmeno dimenticare le strade che portano a diventare un laminatore della fibra di carbonio, il cuore delle moderne monoposto, o ad operare con i macchinari utilizzati per la realizzazione di sofisticati e costosi pezzi meccanici. Quello che realmente conta sono le esperienze personali e questo apre la strada verso mille alternative possibili, non elencabili tutte in un solo articolo. Non esiste una via migliore delle altre: modificando leggermente un famoso detto popolare, si può dire che “tutte le strade portano…alla Formula 1”.