F1 | Come Red Bull intende sfruttare la Racing Bulls per aggirare il regolamento

Preoccupa il legame tra Red Bull e Racing Bulls: ecco come da Milton Keynes vogliono sfruttare il team B per aggirare il regolamento.

Le rinnovate ambizioni in casa AlphaTauri, ora VisaCashApp RB, hanno attirato l’interesse dei team rivali.

Il primo ad esprimere preoccupazioni su quella che, a tutti gli effetti, pare essere una multiproprietà a nome Red Bull è stato Zak Brown. L’AD della McLaren è convinto che la collaborazione tra i due team non dovrebbe esistere, trattandosi di un evidente conflitto di interessi.

Red Bull Racing Bulls
Si stringe il rapporto tra Red Bull e Racing Bulls, ormai ai limiti del regolamento. Credits: XBP Images

Ma come funzionerà il rapporto tra Red Bull e Racing Bulls?

Anzitutto, come riportato da RN365, pare che la vettura 2024 della scuderia di Faenza sarà molto simile alla RB20. Non deve stupire, in tal senso, che parte del personale della Racing Bulls si sia già trasferito a Milton Keynes.

Per la verità, il regolamento nemmeno vieta che due team abbiano una vettura somigliante. Ciò purché sia possibile dimostrare un percorso autonomo di progettazione.

Qualora, come sembra, la monoposto italiana si dovesse ispirare a quella Red Bull, si tratterebbe di un forte vantaggio per il team campione del mondo.


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Se lo schema aerodinamico generale è comune, allora sarà possibile condividere lo sviluppo di alcune componenti. Circostanza, questa, non minore, specie considerando che Red Bull è il team che dispone di meno ore in galleria del vento.

Difficile, infine, il lavoro demandato ai commissari della FIA. Seppur vero che la Federazione compie rigorosi controlli sui disegni presentati dai team, non ci sarà da stupirsi qualora una componente esordirà sulla Racing Bulls per poi, magicamente, comparire anche sulla Red Bull qualche gara dopo.

In altre parole, a Milton Keynes potrebbero disporre di un doppio team di aerodinamici. Tutto senza che la FIA abbia alcuna prova.

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