Il 2024 sarà un anno fondamentale per Ferrari e non si può sbagliare: tante partite aperte per il futuro della F1 e non solo…
Tra tre settimane cadranno i veli sulla monoposto della Ferrari per la stagione 2024 di F1. Sarà una presentazione sobria, senza tifosi né stampa, indice della nuova linea imposta da Vasseur.
Quella di quest’anno sarà la prima vettura nata sotto la gestione del Team Principal francese e le aspettative sono alte.

Sicuramente si punta ad accorciare il divario con Red Bull ma, come raccontato da La Gazzetta dello Sport, il 2024 sarà decisivo sotto più aspetti.
Progetto chiave, e la FIA frena la Red Bull:
Munirsi di una buona base sarà fondamentale. La F1 è alla vigilia di un cambiamento epocale, che richiederà impegno e risorse ingenti per i team.
Il 2025 si pone, dunque, come anno di transizione in cui gran parte delle componenti delle vetture attuali verranno trasferite su quelle del prossimo anno così da poter concentrare gli sforzi in vista della rivoluzione regolamentare del 2026.
Un progetto solido quest’anno garantirebbe, così, un immediato vantaggio per il prossimo con ricadute indirette anche sul 2026.
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Proprio in quest’ottica, non deve stupire come Ferrari ed altri team si siano battuti affinché Red Bull non potesse iniziare in anticipo il lavoro sulla vettura 2026. La FIA, infatti, ha stabilito che l’aerodinamica delle monoposto si potrà studiare solo a partire dal primo gennaio 2025.
Quanto, invece, alla Power Unit, quella Ferrari sta già girando al banco prova di Maranello, come consentito dal Regolamento.
Peso politico: Presidente tocca a lei
Ma il 2024 sarà decisivo anche sotto altri aspetti. Ferrari dovrà tornare a far valere il proprio peso politico in vista del rinnovo del Patto della Concordia e della ratifica dei regolamenti 2026.
In una fase in cui la FIA sta vivendo un vero e proprio vuoto di potere, con il solo Tombazis rimasto al vertice tecnico, sarà fondamentale essere protagonisti del processo decisionale.
Qui la Ferrari dovrà tornare a fare la Ferrari ed è auspicabile che, oltre a Vasseur, ad imporre una linea dura sia anche il Presidente Elkann.
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