Leclerc demoralizzato? L’Ungheria lo delude, ma Charles cerca di non abbattersi, nonostante le simulazioni prevedessero un’altra gara.
La Ferrari lascia l’Ungheria con la delusione di non aver attuato quanto previsto dalle simulazioni: Charles Leclerc a fine gara analizza il weekend cercando di non abbattersi, chiarendo di non essere per nulla demoralizzato.
Aspettative diverse? Nel garage Ferrari probabilmente le aspettative per Budapest erano di un livello più alto. Anche Charles Leclerc – ai microfoni di Sky Italia – nel post-gara in Ungheria ha confermato le sensazioni: “Sì, però purtroppo le simulazioni le abbiamo sulla nostra macchina.”
Aspettative disattese: l’Ungheria doveva sorridere a Ferrari
“Sappiamo di trovarci un po’ meglio sulle piste così”, ha proseguito confermando la positività di Budapest per Ferrari, almeno sulla carta. “Però non abbiamo le simulazioni degli altri, che si sono trovati ancora meglio”, ha spiegato a Sky.
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Il classe ’97 ha ricordato i principali problemi della SF-23: “Noi dobbiamo lavorare molto sulla sensibilità di questa macchina. Con il vento è molto difficile da gestire. So che mi ripeto, ma dobbiamo lavorare al massimo: lo facciamo da inizio anno, ma abbiamo avuto una prima parte di stagione difficile. Continuiamo a lavorare, sono sicuro che pagherà.“
Leclerc prova a scuotersi: “Non sono demoralizzato!”
“Sei un po’ demoralizzato?”, ha chiesto Mara Sangiorgio in zona interviste. Leclerc ha replicato con fermezza, tentando di accennare un sorriso: “No! Grazie di avermelo chiesto. Demoralizzato zero! Io darò tutto fino all’ultima gara. Bisogna essere pazienti.”
Poche parole in radio, Leclerc ha spiegato: “Abbiamo tantissimi problemi di radio, non so se si sente anche in TV, ma si capisce una parola su quattro.”
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