Nella storia della F1, ci sono state solo cinque donne pilota: un primato triste per il motorsport, ma la F1 Academy potrebbe dare speranza per un futuro al femminile.
8 marzo, altro che festa della donna: se si pensa alla F1, sono solo 5 le donne pilota che hanno corso in settant’anni di Circus.
Intendiamoci, la Formula 1 è da sempre considerato uno sport per uomini, e solo negli ultimi tempi sta diventando più inclusivo. Vediamo donne al muretto, donne al comando, donne che hanno una categoria tutta loro.
La F1 Academy (e prima di ciò la W Series) rappresenta un passo importante per formare le giovani promesse verso la Formula 1, dando loro un’adeguata preparazione alla massima categoria.
In occasione della Giornata Internazionale della donna, diamo uno sguardo alle donne pilota che si sono maggiormente distinte in F1, sfidando anche alla pari i loro colleghi uomini.
Maria Teresa De Filippis

La prima donna in assoluto a correre in Formula 1. Nata a Napoli nel 1926 e morta nel 2016, Maria Teresa De Filippis entrò nella massima categoria quasi per scommessa con i suoi fratelli: sarebbe riuscita a guidare più veloce di loro? Lo fece, eccome. Il debutto avvenne al GP di Monaco del 1958 su una Maserati, ma non riuscì a qualificarsi.
Si schierò in griglia di partenza per altre quattro gare in quell’anno, guidando una Maserati 250F. Terminò la sua carriera nel 1959, in seguito alla morte di Jean Behra, proprietario della squadra. L’unica volta in cui la De Filippis sperimentò sessismo e pregiudizi fu durante il suo soggiorno in Francia. “Il direttore di gara ha detto ‘l’unico casco che una donna dovrebbe indossare è quello dal parrucchiere’. Quella fu l’unica volta in cui mi è stato impedito di correre”, aveva dichiarato a The Observer.
Lella Lombardi

Seconda donna a correre in F1, nonché la prima e unica a raggiungere la zona punti. Lella Lombardi (1941-1992) disputò ben 12 Gran Premi. Dopo un periodo nelle formule minori, esordì in Formula 1 nel GP di Gran Bretagna del 1974, su una Brabham BT42 motorizzata Ford Cosworth DFV, senza però riuscire a qualificarsi.
Ci riprovò l’anno successivo, nel quale partecipò a 12 GP, qualificandosi in 11 di essi. Nella gara che si corse sul Circuito del Montjuïc a Barcellona, la Lombardi arrivò a punti, qualificandosi sesta. Il tutto avvenne in una circostanza drammatica. Cinque spettatori persero la vita a causa di un incidente. Ciò costrinse la Federazione a ridurre la durata da 72 a 29 giri, assegnando la metà dei punti. Lo spirito combattivo di Lella Lombardi, che si spense per un cancro (tempo prima aveva abbandonato le corse proprio per l’aggravarsi della malattia), spinse molte giovani donne a intraprendere la carriera su quattro ruote.
Desiré Wilson

Prima pilota donna non europea a guidare una macchina di F1. Nata a Brakpan nel 1953, Desiré Wilson corse la prima gara di F1 (anche se non valida per il mondiale, la Race of Champions) nel 1979, arrivando nona con una Tyrell. La sua carriera spaziò per lo più nelle formule minori, arrivando per quattro volte terza nella Formula Aurora.
Nel 1980 conquistò il settimo posto alle 24 Ore di Le Mans. Nello stesso anno venne ingaggiata per correre il GP di Gran Bretagna con la Williams-Ford Cosworth, senza però qualificarsi. Prenderà poi parte alla stessa gara l’anno successivo, che verrà cancellata per questioni politiche. Oltre ai buoni piazzamenti alla 24 Ore di Le Mans, la Wilson ottenne risultati anche nella F1 British Aurora.
Giovanna Amati

Ultima donna (finora) ad aver corso in un campionato di Formula 1. Giovanna Amati, nata a Roma nel 1959, ha partecipato a tre GP, senza riuscire, però, a qualificarsi. La sua carriera iniziò negli anni ’80 con la Formula 3 e la Formula 3000. Nel 1986 si confrontò con i miglior piloti di F3 del tempo per un test in Formula 1 per la Benetton.
Nel 1992 divenne secondo pilota ufficiale della Brabham, ma la sua avventura durò poco, data la poca esperienza del team in F1. Partecipò alle prove di tre GP (Sud Africa, Messico, Brasile), ma non si qualificò. In seguito venne sostituita da Damon Hill. La Amati continuò la sua carriera automobilistica a ruote coperte, fino al 1999.
Susie Wolff

Nel passato più recente, non possiamo non menzionare Susie Wolff. Nata a Oban nel 1982, prima di diventare moglie dell’attuale TP Mercedes Toto e managing director della F1 Academy, Susie Stoddart ha iniziato la sua carriera poco più che ventenne; prima sui kart, poi in Formula Renault e Formula 3 inglese. Degna di nota la sua partecipazione nel DTM per la Mercedes-Benz, con cui correrà dal 2005 per sette anni.
Nel 2012 è ingaggiata come collaudatrice con la Williams; due anni dopo è promossa test driver. Il debutto ufficiale in F1 avviene nelle prove libere del GP di Gran Bretagna. Negli anni successivi scende in pista altre volte: nel 2014 per le prove libere in Germania, nel 2015 per i test pre stagionali e nelle prove libere in Spagna e Gran Bretagna. Nel 2015 chiude definitivamente la sua carriera in F1, ma con l’intenzione di sensibilizzare le donne nel motorsport.
Nel corso della sua carriera si è confrontata con piloti di tutto rispetto, tra cui Lewis Hamilton, Mika Hakkinen e David Coulthard.
Crediti immagine di copertina: Imago
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