F1 | Dopo la smentita sulla cancellazione, ha davvero senso correre ad Abu Dhabi?

Data la situazione geopolitica in Medio Oriente per via del conflitto tra Israele e Hamas, ha davvero senso per la F1 correre ad Abu Dhabi?

Il GP di Abu Dhabi si svolgerà, senza alcun rischio: questa la conferma da parte della F1. Stamattina vi riportavamo la clamorosa indiscrezione secondo cui l’ultimo weekend di gara poteva saltare per via dell’instabilità geopolitica in Medio Oriente.

La FIA ha poi prontamente respinto la voce di corridoio.

Credits: Motorsport

Alla luce di quanto sta accadendo nel mondo arabo, ha davvero senso correre ad Abu Dhabi? In realtà non c’è una vera e propria risposta, in quanto la questione è molto complicata.

A livello sportivo, non c’è alcun rischio per i team e per i piloti, dato che gli Emirati Arabi non si trovano implicati nel conflitto armato attualmente in corso tra Israele e Hamas. Unica minaccia concreta di rischio cancellazione potrebbe verificarsi nel caso di allargamento della guerra; in quel caso, lo spazio aereo verrebbe chiuso e diventerebbe difficile anche muoversi per gli stessi residenti.

A livello politico, la situazione è più complessa. Gli Emirati Arabi fanno parte di quegli “Accordi di Abramo”, mediati dagli Stati Uniti nel 2020, e sottoscritti insieme a Bahrain e Marocco, che mirano a riconoscere Israele ed intraprendere relazioni diplomatiche con esso. Gli Emirati hanno condannato le azioni di Hamas, chiedendone il cessate il fuoco.

Per via di questi “Accordi”, l’evolversi della grave crisi sulla Striscia di Gaza è osservata con grande attenzione. Ciò che preoccupa è l’ipotesi di un allargamento della guerra e la possibilità concreta di una chiamata alle armi da parte di Hezbollah (“il partito di Dio” libanese, che supporta Hamas) che mobiliti il mondo islamico.

In Bahrain e Marocco ci sono già state proteste a sostegno della Palestina e contro l’offensiva israeliana a Gaza. In Arabia Saudita e negli Emirati Arabi non si sono verificate sommosse cittadine. Ciò in parte è dovuto alle rigide leggi che le scoraggiano.

Per rispondere alla domanda “ha davvero senso correre ad Abu Dhabi?” la risposta è: “perché no”? Non si tratta di solidarietà verso il mondo arabo poiché i Paesi stessi sono spaccati di fronte questo conflitto. Resta da capire come si svilupperà la situazione, poiché in ballo ci sono anche gli accordi diplomatici che diversi Paesi arabi avevano avviato (o stavano per farlo) con Israele. E che potrebbero saltare.

Il conflitto Gaza-Israele è scoppiato con l’offensiva di Hamas il 7 ottobre 2023. In seguito agli attacchi ricevuti, Israele ha ufficialmente dichiarato guerra al gruppo terroristico.

Crediti immagine di copertina: IMAGO

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