Il produttore di Drive to Survive, James Gay-Rees, rivela i piani per il futuro della serie sulla F1: “Con i dirigenti Netflix abbiamo avuto un’illuminazione”.
In un’interessante intervista rilasciata a Formula 1, James Gay-Rees, produttore esecutivo di “Drive to Survive” ha approfondito il futuro della serie, rivelando che si adotterà un approccio completamente nuovo rispetto alle altre produzioni.
“All’interno della serie ci sono micro e macro narrazioni. Entrambe devono coesistere”, ha spiegato ai microfoni della F1.
“Nonostante ogni anno le stagioni di F1 sono diverse, abbiamo un piano per far sembrare il tutto più unitario. Al momento però non posso dirvi di più!”.
Proseguendo nell’intervista, Gay-Rees ha infatti svelato di un proficuo incontro con alcuni dirigenti della società americana.
“Sono recentemente venuti a trovarci alcuni dirigenti di Netflix. Direi che abbiamo avuto una sorta di illuminazione, un modo per rendere la serie diversa da tutte le altre”.
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Le maggiori difficoltà, secondo il produttore esecutivo, stanno nel dover prevedere che cosa accadrà non solo nel campionato in corso, ma anche nelle stagioni successive.
“Pur essendo diverse tra loro, le varie stagioni di F1 mantengono un DNA comune”, ha spiegato Gay-Rees. “La nostra idea si basa proprio su questo. Ovviamente siamo consapevoli che ci sono piloti che cambiano ogni anno, ma siamo comunque convinti di poterla realizzare. Se dovessimo riuscirci sarebbe fantastico”.
“Ogni volta cerchiamo di usare la nostra sfera di cristallo, cercando di immaginare come proseguirà la storyline”, speiga poi. “Prendiamo ad esempio Aston Martin. Difficile prevedere che quest’anno sarebbe migliorata così tanto. Ma noi vogliamo andare oltre. Il rapporto tra Alonso e Stroll resterà ottimo come sembra o la situazione cambierà presto? Vogliamo prevedere qualsiasi scenario, così da essere pronti qualsiasi cosa accada”.
“Ovviamente, poi, noi scegliamo se mettere l’accento su questo o quell’episodio. Non avendo troppo tempo a disposizione con i piloti, cerchiamo sempre di reinventare la narrazione per renderla interessante”.
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