I test di quest’anno in Bahrain sono molto difficili da interpretare a causa del fattore meteo: ecco i due motivi per cui la revisione dei dati sarà complessa.
Anche per Pirelli i test giocano un ruolo fondamentale. E’ la prima occasione dell’anno per comprendere come gli pneumatici si adattano sulle nuove vetture. Come ha spiegato Mario Isola, però, il meteo ha creato non pochi problemi in queste giornate in Bahrain, e dunque sarà complesso per tutti avere un quadro chiaro dopo questi test.

Fonte: F1inGenerale
Le condizioni in Bahrain non sono certo ottimali. Siamo abituati a vedere i piloti correre in un ambiente diverso, molto più caldo rispetto all’attuale temperatura. Nei primi due giorni di test il freddo e il vento hanno fatto da protagonisti, mentre nel terzo ed ultimo giorno in pista i piloti hanno avuto un po’ di tregua.
“Il meteo che abbiamo trovato non era quello atteso e questo ha influenzato i risultati delle sessioni. Il mercoledì c’è stato un sacco di vento oltre che temperature basse. E il primo giorno è solitamente dedicato al set-up della vettura o all’analisi dei vari pacchetti aerodinamici”.
Le due ragioni per cui il meteo in Bahrain ha messo in difficoltà
Mario Isola ha individuato due motivazioni per cui avere temperature diverse avrebbe reso i test più semplici da interpretare e anche più indicativi in vista della stagione in arrivo. Precisiamo che in questi tre giorni il pubblico non riesce mai a ricavare troppe informazioni rilevanti, e non si possono fare troppe anticipazioni basandosi su questi test.
“Abbiamo visto quasi tutti lavorare sulla C3 perché è una mescola che è cambiata relativamente poco quindi questo ti da la possibilità di avere un po’ più di elementi di confronto”. E’ proprio qui che Mario Isola individua il primo problema. Un confronto può essere fatto con altri dati raccolti in situazioni simili. In questo caso, invece, parliamo di 20 o 25 gradi di differenza rispetto alle condizioni che si presentano normalmente in Bahrain. Questo, dunque, rende difficile fare un confronto ed individuare la propria posizione rispetto agli anni passati.
Non solo le temperature, anche la pioggia ha giocato un ruolo fondamentale in questi test: ecco dunque il secondo motivo per cui questi test sono poco indicativi. Mario Isola ha spiegato: “Nel secondo giorno qualcuno ha provato a fare dei long run ma le condizioni della pista continuavano a cambiare a causa della pioggia. Ora dobbiamo stare attenti a valutare la fase della giornata in cui sono state effettuate queste simulazioni per evitare di prendere cantonate. Quello di venerdì è il giorno in cui porteremo a cassa più informazioni”.
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Fonte copertina: F1inGenerale