Con il ruolo di Team Principal ancora vacante, in Ferrari si lavora con fiducia al progetto 2023 dopo i primi riscontri positivi.
L’avvicendamento nel ruolo di Team Principal non è roba da poco. Colui che sostituirà l’uscente Mattia Binotto, a prescindere da qualsiasi nome, necessiterà di tempo per ambientarsi e comprendere una struttura comunque non mutata nei suoi uomini chiave.
Con la volontà di non alterare eccessivamente gli equilibri interni alla squadra, in Ferrari si è infatti deciso di puntare al “solo” cambio al vertice, facendo sì che lo sviluppo del progetto 2023 potesse continuare con gli uomini che già vi avevano lavorato nel corso della stagione 2022. Sotto l’ombra del Budget Cap, un errore progettuale dovuto a scelte troppo ardite a livello manageriale potrebbe rivelarsi letale ed è con questa chiave di lettura che bisogna interpretare la volontà di John Elkann.
La squadra lavora così senza sosta per migliorare il secondo posto in classifica costruttori e piloti del 2022 sotto la guida dell’uscente Mattia Binotto. Nonostante le dimissioni, infatti, l’italo-svizzero rimarrà alle dipendenze di Maranello fino al 31 dicembre, supervisionando la realizzazione della monoposto per la prossima stagione.
Progetto 2023: le due macroaree di lavoro
Secondo quanto riportato da Motorport.com, all’interno del team si respira fiducia, sicuramente più di quanto si possa percepire dall’esterno con il ruolo di Team Principal ancora vacante. I dati che emergono dal lavoro in galleria del vento sembrano essere particolarmente incoraggianti e il progetto 675, nome con cui in Ferrari viene soprannominata la monoposto 2023, pare nascere sotto i migliori auspici.
Nello specifico, il reparto ingegneristico guidato da Enrico Cardile ha concentrato i propri sforzi su due aree in cui la F1-75 era risultata carente rispetto a Red Bull.
In primis, a Maranello l’obbiettivo è quello di realizzare una vettura efficiente a livello aerodinamico. Il gap velocistico in rettilineo tra F1-75 e RB18 si è rivelato decisivo nel 2022 e in Ferrari si è scelto di cambiare approccio con la vettura 2023. L’eccessiva resistenza aerodinamica vista quest’anno, infatti, non era semplicemente dovuta a differenze di velocità con ala mobile aperta bensì anche dall’approccio all’aero elasticità di alcune componenti. In questo frangente Red Bull sembra aver lavorato meglio, realizzando una monoposto in grado di sfruttare appieno il carico generato dal fondo vettura grazie ad un assetto adeguato.
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La seconda macroarea interessata da maggiori interventi è quella degli pneumatici. Sul punto, le mescole 2023 sviluppate da Pirelli dovrebbero ridurre il fenomeno del sottosterzo, il che potrebbe andare a favore dello stile di guida di Leclerc e, più in generale, delle scelte progettuali di Maranello. Sfruttando i modelli matematici messi a disposizione da Pirelli, Ferrari ha ottenuto i primi riscontri al simulatore con buoni risultati. A ciò va aggiunto che la squadra italiana ha scelto di prendere parte al programma di sviluppo degli penumatici 2023, ottenendo così alcuni primi importanti feedback dalla pista.
Si vocifera inoltre che, a livello puramente estetico, il progetto 675 non si discosterà di molto dalla F1-75. Le principali modifiche saranno al posteriore, con forme molto più pronunciate nella zona della “Coca-Cola”. Quanto al propulsore, il gruppo guidato da Enrico Gualtieri si è concentrato nel migliorarne l’affidabilità, aspetto particolarmente carente nel 2022. Le prime simulazioni al banco hanno subito restituito segnali positivi, permettendo così di aumentare la potenza a disposizione per il prossimo anno.
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