La Ferrari ha individuato il punto di svolta da cui è partita per dare vita alla nuova SF-24 e che potrebbe segnare un futuro molto diverso
L’arrivo di Hamilton non è stato l’unico punto di svolta per la Ferrari e per la nuova SF-24. L’arrivo del sette volte campione del mondo segna sicuramente una rinascita per la scuderia di Maranello. Ma prima ancora di arrivare alla firma di Hamilton, la Ferrari è passata da un punto basso che è stato necessario per segnare le radici per un futuro più roseo.
Certo, la firma di Hamilton è sicuramente il dato rilevante e che salta subito all’occhio. Ma per chi conosce perfettamente gli sviluppi della scuderia di Maranello, sarà facile individuare il punto di svolta nel venerdì nero di Zandvoort che ha visto la Ferrari in balia delle onde.

Proprio da lì nasce il nuovo progetto e, soprattutto, uno scossone per la mentalità degli uomini di Maranello. Nel weekend olandese, la Ferrari ha sicuramente avuto modo di imparare tanto in ottica futuro. Proprio lì, infatti, la SF-23 aveva dimostrato tutti i suoi limiti di comprensione e la necessità di risolverli nel modo più rapido possibile.
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Così, invece di concentrarsi sulla gara e sulla preparazione delle gomme per il fine settimana, la Ferrari ha differenziato gli assetti tra Leclerc e Sainz e si è concentra sulla comprensione della vettura, valutando il comportamento della monoposto con diversi livelli di carico aerodinamico e degli assetti meccanici.
Attraverso quella scelta molto rischiosa, però, la Ferrari ha avuto modo di trovare una quadra necessaria per il progetto della SF-24. La differenziazione ha lasciato emergere tutti i punti deboli della macchina, passo necessario per poterci lavorare su e per poterli limitare.
Secondo Charles Leclerc quel passo è stato necessario per far nascere il nuovo progetto e per indirizzarlo nella nuova direzione che, già nella seconda metà della stagione, ha dato i suoi frutti. Certo, bisognerà aspettare di vedere i risultati in pista, ma, grazie a quella svolta, a Maranello ora si può respirare un cauto ottimismo.
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