Ferrari SF-23 più lenta delle aspettative nei rettilinei di Jeddah, ma Sainz chiarisce: “Prese scelte diverse”.
Chi si aspettava una Ferrari in versione “missile” in Arabia Saudita è rimasto deluso. E, in effetti, i riscontri velocistici della SF-23 sono stati a livello se non peggiori della diretta concorrenza. Che l’eccezionale potenza della Power Unit vista in Bahrain fosse solo un bluff dovuto ad un assetto più scarico?
Non proprio. Sul punto è intervenuto Carlos Sainz, spiegando come le scelte di setup abbiano fatto la differenza anche in Arabia.
“Non eravamo particolarmente scarichi a Jeddah”, chiarisce lo spagnolo. “Abbiamo preso scelte diverse rispetto agli altri team, utilizzando un’ala posteriore simile a quella del Bahrain”.
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Il ferrarista ha poi rivelato come il focus del lavoro in fabbrica nei giorni che ancora separano dal GP d’Australia sarà l’utilizzo degli pneumatici in gara.
“La potenza o la resistenza aerodinamica non sono un problema. Non sono questi fattori a limitarci in gara. Il degrado gomme, piuttosto, si sta rivelando piuttosto complicato da gestire. A ciò aggiungo che la vettura si sta rivelando piuttosto sensibile in curva e questo è un aspetto su cui concentrarsi. Siamo comunque consapevoli dei nostri punti deboli e siamo già al lavoro nello sviluppo”.
Alpine punta la rossa, Sainz: “La Ferrari è la Ferrari”
Nel GP di Jeddah, Esteban Ocon ha conquistato l’ottava piazza, proprio alle spalle delle due Ferrari. Al termine della corsa, il francese ha confessato di aver avuto il passo per attaccare le due rosse in fase di ripartenza dopo il regime di Safety Car.
Sainz ha così risposto a chi gli chiedeva se considerasse il team francese come un’attuale minaccia per Ferrari.
“Mi fido della mia squadra”, replica il 55. “C’è fiducia nel piano di sviluppo e crediamo fermamente nelle scelte prese. In sostanza, mi fido della Ferrari, perché la Ferrari è la Ferrari”.
“Abbiamo avuto un inizio di stagione difficile, non vi sono dubbi. Ma gli sviluppi arriveranno”.
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