L’ex Presidente della Ferrari, Montezemolo, accusa la nuova gestione F1 di aver mutato la concezione di successo: “Enzo non si accontentava mai”.
Dopo un inizio di stagione lontano dalle aspettative, la Rossa sta cercando di rialzare la china, con alcuni segnali positivi arrivati proprio dagli ultimi appuntamenti. I sorrisi dopo il terzo posto di Leclerc a Spa ne sono la conferma. Ma non per tutti.
“Trovo spiacevole che ora la squadra esulti per un terzo posto”, sostiene, invece, Luca Cordero di Montezemolo.
L’ex Presidente della Ferrari, alla guida della Scuderia nell’epopea della Rossa, ritiene, infatti, che ormai sia cambiata la percezione di successo.
“Non è questo l’essere Ferrari”, ha proseguito, ricordando quel motto che, nato dal fondatore Enzo, è ora guida ed obiettivo della squadra.
“Enzo non l’avrebbe mai accettato”, ribadisce poi. “Da lui ho imparato molto. Anzitutto a non accontentarmi mai. Dopo una vittoria pensava già alla gara seguente”.
“È sempre stato un duro lavoratore”, ha poi ricordato l’ex Ferrari sul fondatore della Scuderia. “Odiava le vacanze e soprattutto chi ci andava in agosto. Mi teneva in ufficio per tutto il mese”.
Una mentalità differente, insomma che, nella percezione di Montezemolo, è ormai mutata.
I piloti? “Non è questo il punto”
Muovendo, poi, al futuro della Scuderia, l’ex Presidente si è espresso sul nodo piloti che ancora paralizza gli eventuali rinnovi di Leclerc e Sainz.
“Terrei sicuramente Leclerc. Non vedo piloti disponibili più forti di lui al momento. Ma non è questo il punto. Chi sta al volante è l’ultimo dei problemi della Ferrari”.
Cosa manca, quindi, alla Rossa per tornare ad essere vincente?
“Quando ero Presidente creammo un dream team. C’era Michael, sicuramente, ma anche Todt, Brown e Byrne”, ha spiegato.
“Da tifoso, non voglio una Ferrari che vinca sempre, ma che sia sempre in lotta per la vittoria. Sino all’ultima gara. È normale perdere, ma bisogna farlo lottando sino all’ultimo”.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter