L’asturiano difende Aston Martin dopo le parole di Perez e Marko in Bahrain.
La vera sorpresa del campionato F1 di quest’anno è l’Aston Martin, velocissima nei test e poi sul podio, con Alonso, in un primo appuntamento del calendario dominato dalle vetture Red Bull. Un risultato meritatissimo visto il gran lavoro svolto dal team per passare da settima a, almeno per il momento, seconda forza tra i costruttori.
A scatenare le polemiche, però, sono state le parole dei vertici di Milton Keynes sulla somiglianza tra le due vetture, poi sfociate nella famosa battuta di Perez che, dopo il Gran Premio di Sakhir, aveva commentato quanto fosse bello vedere tre Red Bull sul podio. Alonso, arrivato in Arabia Saudita, ha voluto rispondere.
“Gli sforzi per costruire questa macchina sono stati enormi. Non mi importa nulla di certi commenti” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.
“Si vede a occhio nudo che sono due monoposto differenti”.
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Fuga di cervelli
Helmut Marko ha già fatto un passo indietro, spiegando che i suoi erano commenti scherzosi, senza nessuna allusione a plagio o furto di proprietà intellettuale. Anche se è evidente che le due monoposto siano progetti differenti, un po’ di ispirazione concettuale potrebbe esserci stata per davvero. Il direttore tecnico Aston Martin Dan Fallows, infatti, ha lavorato in Red Bull per diversi anni sotto la guida del progettista fuoriclasse Adrian Newey. Il britannico ha poi lasciato il nido per approdare nel team di Silverstone nel 2022, portandosi dietro altri sei ingegneri di Milton Keynes.
Ispirazione o no, gli investimenti fatti da Stroll in termini di personale sembrano aver fruttato e la scelta di Alonso potrebbe rivelarsi vincente.
“[…] La verità è che abbiamo avuto un’idea differente da tutte le altre e che abbiamo tanti talenti dentro al team. Se andremo bene qui (a Jeddah, ndr) potremmo andare bene su tutte le piste” ha concluso l’asturiano.
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