Una Ferrari in crescita sfida Verstappen nelle Qualifiche del GP d’Austria: Leclerc sfiora l’impresa con un super giro, Max si conferma.
Alla fine in Pole c’è sempre lui. Ma se alla vigilia del weekend la partenza al palo di Max Verstappen nel GP di casa della Red Bull era quasi scontata, dopo le Qualifiche possiamo dire che l’olandese se l’è dovuta sudare.
Sin dalle FP1 le due Rosse erano sembrate in forma, seppur non abbastanza per stare davanti alla RB19. Il miglior tempo ottenuto da Max, con Sainz a due decimi e soprattutto ottenuto con una mescola di svantaggio nelle prime Prove Libere aveva lasciato pensare al solito copione. Così non è stato, o meglio, quasi.
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A mancare in Qualifica è stato anzitutto Sergio Perez. Il messicano è stato vittima autorevole dei track limits, grande incognita della sessione. Nonostante gli oltre 40 tempi cancellati dalla FIA, l’errore del messicano è comunque da matita rossa. Con Verstappen comodamente davanti, a Perez sarebbe bastato un giro a qualche decimo dal compagno per assicurarsi il passaggio in Q3. E invece per Sergio è arrivata la quarta eliminazione consecutiva in Q2. Considerando che guida una Red Bull, il suo sedile inizia ad essere seriamente a rischio.
Chi non sbaglia, invece, è Verstappen. Un po’ come già visto in Canada, quando la confusione regna sovrana l’olandese sa essere cinico e mette così il sigillo sulla sesta pole stagione. L’ennesima eccellente sessione da parte di super Max, che, tuttavia, questa volta ha dovuto metterci del suo. Con le temperature crollate sensibilmente rispetto alle FP1, la RB19 è parsa meno in forma nel corso delle Qualifiche. Ecco che allora l’olandese ha dovuto prendersi più di un rischio, transitando con la gomma anteriore destra per pochi millimetri ancora sulla linea bianca di curva 10. “Ho lasciato pochissimo margine”, confermerà Verstappen a sessione conclusa. “Alla fine è andato tutto bene”.
Ferrari: miglioramenti tangibili, e che giro Leclerc…
A rendere la vita difficile al due volte campione del mondo è stata, come detto, la Ferrari. La SF-23 si è dimostrata a suo agio tra i cordoli del Red Bull Ring su più fronti. La Power Unit di Maranello ha risposto bene alle sollecitazioni in altitudine e i miglioramenti dal punto di vista aerodinamico sono tangibili. Nei primi due settori Ferrari e Red Bull si sono sfidate quasi ad armi pari, complice una RB19 leggermente più carica che ha così visto ridursi l’efficienza a DRS aperto.
Se in fase di trazione la SF-23 sembra essere decisamente migliorata rispetto agli scorsi appuntamenti, dove la monoposto di Milton Keynes continua(va) a fare la differenza è nel terzo settore. Proprio nelle curve veloci del T3 del Red Bull Ring Max ha potuto beneficiare di una monoposto praticamente perfetta, poco sensibile agli elevati carichi laterali e con movimenti di rollio minimi.
Eppure, all’ultimo tentativo del Q3, Leclerc è arrivato a 48 millesimi dal beffare l’olandese. Dopo un secondo settore record, il monegasco si trova con 10 millesimi di vantaggio su Verstappen. A quel punto il #16 “butta” letteralmente la macchina in curva 9, riuscendo in qualche modo a gestire un posteriore leggero. Ad un passo dall’impresa, il monegasco è poi costretto ad alzare leggermente il piede in uscita e, complice l’incognita dei track limits, ha ceduto la prima posizione a Verstappen.
Menzione d’onore anche per Carlos Sainz. Lo spagnolo è stato, sinora, molto concreto e prenderà il via in terza posizione. La Ferrari si ritrova, così, con la sua coppia di piloti pronta a dare la caccia a Verstappen. Con ancora una qualifica ed una sprint da disputare, il weekend è ancora tutto da scrivere.
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