La Red Bull rimane il riferimento anche per la gestione delle coperture, Ferrari invece accusa la mancanza di carico al posteriore. Vediamo come si sono comportate le vetture in questa analisi delle strategie del GP del Bahrain.
In questa prima gara della stagione, le squadre hanno avuto a che fare con un circuito dalle caratteristiche molto particolari. Infatti, il GP del Bahrain è noto per essere un tracciato rear-limited, ossia che a soffrire maggiormente sono le coperture posteriori. Questo avviene a causa dei lunghi curvoni da media alta percorrenza e da diverse ripartenze, unito ad un asfalto particolarmente abrasivo. La prima tappa ha restituito un quadro simile a quello lasciato nel 2022, con una Red Bull impressionante sulla gestione delle gomme. Vediamo, grazie a Pirelli, come sono andate le squadre in questa analisi delle strategie del GP del Bahrain.
“Red Bull di un’altra categoria”
Charles Leclerc, ritiratosi per un problema tecnico, ha affermato che le RB19 sono molto più avanti della SF-23. Ciò è facilmente verificabile grazie alla tabella Pirelli. Le due vetture della RedBull hanno dimostrato di essere molto gentili su tutte le coperture, soprattutto con serbatoio ricco di carburante. Tra i primi 7 piloti, sono stati gli unici a tenere un passo gara più basso degli altri nonostante si siano fermati, come gli altri, tra il 12° e il 17° giro. Già al primo stint, consci della loro ottima gestione del degrado, hanno deciso di montare un secondo set di gomme Soft, che ha permesso loro di arrivare a più della metà della gara. Escludendo le Red Bull, Alonso è stato il migliore, capace di tenere un buon passo e di sopravanzare Sainz, grazie a coperture più fresche di 3 giri. Ma a differenza di Verstappen e Perez, ha dovuto concludere la gara con due set di gomme dure.
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Gestione gomma da rivedere per la Ferrari. Purtroppo, senza Leclerc non abbiamo un quadro completo, ma la mancanza di carico al posteriore ha fatto soffrire il retrotreno della vettura di Maranello. Infatti, la scuderia è stata costretta a rimanere piuttosto conservativa, con Sainz non sicuro di poter concludere la gara con il secondo set di bianche. Situazione simile anche in casa Mercedes. In gara, la scelta di scaricare il posteriore non ha pagato e le due W14 hanno dovuto attuare una strategia simile a quella di Sainz. Da Gasly in poi, la gestione gomma non è stata ottimale con le scuderie che hanno effettuato una media di 3 soste. La peggiore del lotto però è stata la McLaren. Infatti, Norris è stato costretto ad effettuare 5 pit-stop, segno che il degrado gomma è decisamente importante, o che la vettura non riesce a far funzionare le coperture.
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