Analizziamo l’episodio che ha portato all’esclusione di Leclerc nelle Qualifiche del GP del Canada seguita dal duro sfogo del monegasco: le colpe sono del pilota o del muretto Ferrari?
Come spesso accade sul circuito di Montreal, il meteo estremamente variabile ha regalato una qualifica ricca di imprevisti. A farne le spese, verrebbe da dire ancora una volta, il duo Ferrari, che prenderà il via della corsa in decima ed undicesima posizione.
Se nel caso di Sainz si è trattato di un mix di sfortuna ed errori, culminato nella penalità di tre posizioni in griglia a seguito dell’impeding su Gasly, quanto accaduto con Leclerc merita un’analisi più approfondita.
Il monegasco è rimasto escluso al termine del Q2, sicuramente la fase più complessa delle Qualifiche di Montreal. Se la traiettoria ideale era praticamente asciutta, in pista vi erano ancora aree umide e il radar prevedeva l’aumentare di intensità della pioggia entro pochi minuti.
Ad inizio Q2 l’incertezza regna quindi sovrana. I team, ad eccezione della Williams con Albon, scelgono così di ridurre al minimo i rischi e optano per le gomme a mescola intermedia.
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Durante il giro di preparazione, diversi piloti si aprono poi via radio, informando i rispettivi box che le condizioni della pista sono sufficientemente asciutte per permettere l’utilizzo delle gomme soft.
Tra questi anche Leclerc, che ha chiesto al proprio muretto di poter rientrare per un cambio gomme. Dal box, tuttavia, è arrivato un rifiuto che, a Qualifiche concluse, porterà il monegasco a criticare a gran voce la scelta dei propri ingegneri.
In questo caso, tuttavia, non ci sentiamo di dare piena ragione al numero 16. La scelta del muretto Ferrari, infatti, seppur conservativa, è parsa in linea con quelle degli altri team.
Prendiamo ad esempio Verstappen. Il poleman del GP del Canada è stato perfetto nel seguire le indicazioni del proprio box: un primo giro lanciato con gomme intermedie per poi passare alle soft. A ben vedere, anche chi, come il duo Mercedes, ha scelto di rimanere su mescola da bagnato più a lungo ha poi ottenuto un tempo che gli ha permesso di superare il taglio.
Leclerc out in Q2: la ricostruzione
Cosa non è andato con Leclerc? Il monegasco, nel suo unico giro lanciato con gomma intermedia non ha ottenuto un buon tempo, con Sainz più rapido di circa due decimi. Una volta passati su gomme soft, il gap tra i due Ferrari è ancor più ampio, con lo spagnolo più veloce di ben un secondo e mezzo.
Il secondo tentativo di Leclerc con gomma da asciutto, decisivo per il passaggio del turno, è in linea con il tempo di Lewis Hamilton, che in quella fase si trovava in decima posizione, ultimo dei qualificati per il Q3. In approccio dell’ultima S, prima di involarsi sul rettilineo del traguardo, il monegasco commette però un errore in frenata, bloccando gli pneumatici e finendo lungo.
Il numero 16 continuerà a spingere, ma ormai le gomme sono fuori dalla finestra di utilizzo e non riesce ad ottenere settori competitivi. Dietro di lui, Sainz, Hulkenberg e Piastri si migliorano, condannando Leclerc alla seconda eliminazione consecutiva in Q2.
Nulla è naturalmente precluso. Durante le libere, disputatosi in condizioni da asciutto, come del resto dovrebbe essere la gara, la rossa ha dimostrato un passo eccellente. A stupire, in particolare, il degrado gomma, quasi del tutto assente sulle due SF-23. Con queste premesse, Leclerc e Sainz hanno tutte le carte in regola per poter rimontare e giocarsi qualcosa di importante in un GP del Canada ancora tutto da scrivere.
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