È stato un boccone molto amaro quello che Sebastian Vettel e la Ferrari hanno dovuto mandar giù al GP del Canada. Il tedesco è stato infatti il primo a tagliare il traguardo, ma ha subito una penalità di cinque secondi dopo un rientro in pista che la FIA ha stabilito essere illegale.
Non è mai bello per noi tifosi vedere i commissari di gara decidere le sorti di un Gran Premio. Se noi ci sentiamo privati di qualcosa, immaginatevi come si sta sentendo Sebastian Vettel in questo momento. In realtà c’è molto poco da immaginare, dopo quanto abbiamo potuto vedere al termine della gara. La SF90 non è stata parcheggiata “al suo posto”, dietro al cartello della seconda posizione, ma la protesta di Vettel non è finita qui. Il pilota tedesco non si è presentato alle consuete interviste sotto podio e, inizialmente, non ha voluto presentarsi alla pesa. Infine, la sua presenza alla cerimonia del podio è seguita solo dall’inversione, per mano sua, dei cartelli che indicano la postazione della monoposto al primo e al secondo posto.
Gesti molto eloquenti, quelli di Sebastian Vettel, ma possiamo biasimarlo? Ecco le sue parole: “Vorrei ringraziare i tifosi per avermi sostenuto, è stato davvero molto intenso. Lewis è stato più veloce di me nel corso della gara però siamo riusciti lo stesso a stare davanti. Per il resto, penso di aver detto abbastanza, chiediamo alla gente cosa pensa.” Il pubblico si è schierato quasi completamente a favore del tedesco, dopo la decisione della commissione. “Io ho faticato a stare in pista e chiaramente io non volevo danneggiare Lewis. Il pubblico non deve contestare lui, ma la decisione assurda.”
Successivamente, ai microfoni di Sky Sport, Vettel ha spiegato nel dettaglio quanto accaduto nell’attimo che ha definito le sorti del GP del Canada 2019.
“Io stavo cercando di tenere la macchina in pista, ovviamente uscivo dall’erba con le gomme sporche e stavo lottando per riprendere la traiettoria e riacquistare il controllo della macchina, quindi non so cosa avrei potuto fare di diverso in quel momento. È stato tutto molto veloce: ho perso il posteriore in entrata, ho dovuto fare la correzione, sono finito nell’erba e ho avuto la fortuna di non girarmi. Ho recuperato il controllo e dopo averlo fatto ho guardato nello specchietto, ma Lewis era proprio dietro di me. Ho avuto fortuna perché non ha deciso di prendere l’interno e superarmi ma non sapevo dove fosse. Tutto il vantaggio che avevo in quel momento era sparito. In un momento del genere è stato già abbastanza difficile recuperare il controllo e non ho molto altro da aggiungere.”
Ovviamente non poteva nascondere il suo dispiacere per quanto accaduto, soprattutto dopo il buon weekend che la Ferrari aveva avuto fino a quel momento. “Sono incazzato. È un grosso peccato perché oggi non eravamo i più veloci, Lewis lo era, e dobbiamo accettarlo. Però abbiamo tagliato il traguardo per primi, abbiamo fatto una pole position incredibile e siamo riusciti a tenerlo dietro, lottando con il coltello tra i denti per tutta la gara e siamo stati davanti”. E poi ha continuato rispondendo all’inevitabile domanda sul mondiale, “Non mi importa del titolo adesso, noi meritavamo di vincere oggi. Questo è il nostro parere ma credo che sia stato anche il parere del pubblico. Noi abbiamo fatto una grande gara e loro hanno fatto il tifo per noi. Alla curva 10 ho visto gli spalti scatenati ed è bello, ma al momento è davvero molto strano per me e non saprei nemmeno cosa dire.”
Infine Sebastian Vettel si è espresso riguardo alle decisioni di questo tipo prese dai commissari FIA e sulle loro conseguenze sulla Formula 1.
“Sicuramente questo tipo di decisioni non rende più popolare il nostro sport. La gente vuole vederci gareggiare e quella è stata una manovra di una lotta in pista. Spero solo che la gente continui a venire a vedere le gare perché loro sono il motivo per cui noi possiamo offrire questo spettacolo.”