Partito disastrosamente dalla seconda casella e con un testacoda a metà gara, finisce i 66 giri del Ring in prima posizione davanti a Daniil Kvyat. Sintesi Gara Verstappen Gara Germania
Meno male che la Formula 1 era diventata una noia, o meglio; continuava a mantenere il suo trend di sport soporifero. Dopo i precedenti gran premi adesso sfido chiunque a trovare chi dice di addormentarsi sul divano. Allora prima di iniziare a riportare l’intervista, da appassionato, mi sento di ringraziare ad uno ad uno tutti coloro che ci regalano dall’Austria a questa parte delle domeniche al cardiopalma.
Abitudine
Verstappen per vincere deve partire male. Si, perché appena si sono spente le sei luci che decretano il via della gara, il #33 ha avuto grandissima difficoltà a portare la sua Red Bull ad una velocità decente da superare Hamilton alla prima curva. Probabilmente è stata colpa (o forse sicuramente) della parte troppo bagnata, o meglio, troppo poco asciutta rispetto al lato sinistro dell’asfalto, battuto e un po’ asciugato dai giri di formazione. Fatto sta che passato il dramma dell’esodo, l’olandese si è ripreso andando alla caccia di Lewis.
“Quando abbiamo montato le gomme d’asciutto abbiamo avuto un momento di spavento, abbiamo fatto un 360. era una questione di non commettere errori o il minore possibile.”
La pioggia sembrava svanirsi sempre di più, ma quando ha fatto ritorno sul tracciato ha mietuto vittime. Oltre Perez, fuori nelle prime tornate, anche lo sfortunatissimo e autore di una gara stratosferica Charles Leclerc ha dovuto cedere alle cattive condizioni del terreno, seguito da Hamilton (solo un lungo), Hulkenberg e Bottas in uscita di curva 1, colpa di un 360 che lo ha spedito contro le barriere. Sebbene Verstappen si sia destreggiato con gran classe sotto il via vai di scrosci, ha rischiato moltissimo di scendere anche lui dalla RB15. Le Medium erano ancora troppo fredde. Per farle entrare in temperatura serviva di più, quel di più che effettivamente era impossibile raggiungere dato il clima dell’asfalto e l’acqua presente.
No Errori
Quella di oggi era una gara di nervi. Fare pochi errori o commetterne il minor numero possibile era la chiave per portare almeno al termine la prestazione. Max, classe 97′ in questo pare dimostrare livelli di maturità sportivamente parlando ben al di sopra della media. In una condizione del genere, dove anche un cinque volte campione del mondo è caduto più volte in errore, portare la pelle sana e salva era difficilissimo.
“Sono contento della vittoria, è stata una gara complicata perché bisognava prendere delle decisioni giuste nel momento giusto.”
Nel disastro Mercedes, proprio nella gara che celebrava i centoventicinque anni dal debutto nel Motorsport, La Red Bull ha confermato di essere la seconda forza nel Mondiale. I lavori sulla power unit Honda svolti in inverno stanno portando decisamente dolcissimi frutti per i Team che ne fanno utilizzo. Il classe ’97, sta di gran lunga dando una lezione di guida al compagno Gasly, oggi per l’ennesima volta sottotono e probabile prossimo ad uno switch con Kvyat o Albon. Max concluso il weekend tra i boschi del Baden – Wurttenberg porta a casa i venticinque punti della vittoria abbelliti a mo’ di ciliegina sulla torta dal punto extra del giro più veloce. Ancora una volta, Bravo Max.
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