La domenica del gran premio del Giappone è iniziata con una sorprendente prima fila tutta rossa con Sebastian Vettel in pole position e Charles Leclerc in seconda posizione. Tuttavia, allo spegnersi dei cinque semafori, entrambi i piloti hanno commesso degli errori che difatti hanno compromesso l’esito della gara: un secondo posto per il quattro volte campione del mondo, mentre soltanto sesto il giovane monegasco. E’ il rammarico a prevalere nelle parole del team principal della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto. gp giappone mattia binotto
Foto Scuderia Ferrari
Con una sorprendente prima fila tutta rossa è cominciata la domenica del gran premio del Giappone: Sebastian Vettel ha conquistato di forza una straordinaria pole position – la quinta consecutiva per il team del Cavallino – con Charles Leclerc alle sue spalle in seconda posizione. gp giappone mattia binotto
Purtroppo, l’esito della qualifica non è stato confermato in gara: entrambi i piloti, allo spegnersi dei semafori, hanno commesso degli errori i quali hanno compromesso ed influenzato l’esito della gara. Sebastian Vettel si è reso protagonista di una “falsa partenza”, non penalizzata dai commissari (ed il perchè è spiegato qui); d’altra parte, Charles Leclerc – forse distratto dal movimento del compagno di squadra – ha mancato l’attimo di reazione, arrivando in curva 1 a contatto con Max Verstappen.
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E’ il rammarico a prevalere maggiormente nelle parole del team principal della Ferrari, Mattia Binotto, per non aver raccolto ciò che era stato seminato poche ore prima. Inoltre, il passo gara della monoposto di Maranello si è dimostrato al di sotto di quello Mercedes a causa di una maggiore usura degli pneumatici. Per il prossimo campionato, il lavoro è ancora tanto da fare per il team italiano se la missione è quella di contrastare la squadra tedesca, che proprio oggi ha conquistato il suo sesto titolo consecutivo. gp giappone mattia binotto
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Le parole di Mattia Binotto gp giappone mattia binotto
“C’è sicuramente rammarico, non abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato. Peccato, la partenza ha compromesso il resto della gara, credo che sia inevitabile. Sicuramente il nostro ritmo in gara come degrado gomme non era all’altezza della Mercedes però credo che se partivamo davanti ci potevamo anche difendere.”
“Sebastian (Vettel, ndr) stava anticipando la partenza, poi per fortuna non è stato penalizzato il che vuol dire che nei numeri stava nell’incertezza del sensore. Charles (Leclerc, ndr) è una conseguenza di Sebastian: non ho ancora parlato con lui, ma immagino che siccome ha visto muoversi Seb, si deve essere un attimo distratto, ha perso il tempo di reazione e quel che arriva poi in curva 1, quando ti trovi nella mischia, non è facile perchè le traiettorie sono tirate. Secondo me, più che quell’episodio, guarderei il suo tempo di reazione che ha perso “quell’attimo” e non è partito bene.”
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“Bottas è partito bene, dovevamo partire altrettanto bene noi. Adesso l’ipotesi che sto facendo di Charles è quello che mi sono immaginato io, parleremo con lui.”
“Troppo degrado in gara: vuol dire che come bilancio ancora dobbiamo migliorare. Però, quando parti davanti, anche con quel poco di differenze riesci a mantenerci. Oggi voglio cogliere l’aspetto positivo che è rappresentato dalla prima fila in qualifica che comunque non va dimenticata; poi, insomma l’episodio della partenza ha influenzato il resto.”
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Sulla “curiosa” scelta strategica della Mercedes di richiamare ai box Hamilton per una seconda sosta, quando i tempi da lui segnati facevano credere che non ne avesse bisogno: “Già dai primi giri avevamo intuito che la gara era da due stop, arrivare in fondo con le gomme a livello di usura era improbabile.“
“Quindi ci aspettavamo la sosta ulteriore di Hamilton, sapevamo che avremmo lottato contro di lui che aveva delle gomme usate. Dovevamo difenderci sul rettilineo e l’abbiamo fatto. E’ stato bravo Seb, ha fatto una bella gara da quel punto di vista – partenza a parte – credo che oggi abbia guidato bene.“
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Dopo aver danneggiato l’ala anteriore, Charles Leclerc è stato chiamato ai box dal muretto, ma non immediatamente e Binotto ha chiarito l’episodio così: “Ci ha richiamato la FIA. Da parte nostra, abbiamo provato ad insistere.“
“Però è vero che aveva fatto già parecchi danni: avevamo perso dei pezzi, avevamo danneggiato lo specchietto di Hamilton e la FIA per sicurezza ha chiesto di fermarci. Noi non dovevamo fare altro che eseguire l’ordine.“