F1 | GP Giappone – Analisi strategie: Undercut con le intermedie potentissimo!

Il GP del Giappone si è corso interamente sul bagnato, il che si è trasformato in una grande opportunità per guadagnare posizioni mediante le strategie, vediamo come in questa analisi.

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Analisi strategie del GP del Giappone 2022 (©️PirelliF1)

Il GP del Giappone si è disputato interamente sul bagnato, il che ha comportato l’utilizzo esclusivamente dei pneumatici full wet e intermedi. La gara è partita con condizioni di pista estremamente difficili, data la poca visibilità e la tanta acqua sul tracciato. Nonostante ciò tutti hanno optato per i pneumatici intermedi. Seppur questi ultimi evacuino una quantità di acqua nettamente inferiore rispetto alle wet andando così ad aumentare il rischio di aquaplaning, possiedono una mescola più prestazionale per quelle condizioni. Perciò i piloti accettano il rischio per essere più veloci.

Replicare questa scelta al secondo via non è però stato possibile, in quanto la FIA ha optato per una “rolling start” dietro Safety car. Quest’ultima da regolamento impone a tutti di montare le coperture da bagnato estremo, nonostante le condizioni al momento fossero addirittura migliori rispetto alla prima partenza e quindi più adatte alle intermedie. Per tale motivo i pneumatici con banda blu non sono stati mantenuti a lungo e i primi a rientrare hanno visto ripagato il loro spirito di iniziativa. Infatti, le gomme verdi si sono rivelate nettamente più veloci rispetto alle full wet. Ciò ha permesso di attuare un ingente undercut sui piloti che invece hanno esitato 1-2 giri in più per rientrare ai box, probabilmente temendo una Safety car imminente.

A beneficiare maggiormente di questa scelta coraggiosa sono stati Vettel e Latifi, i quali sono rientrati immediatamente ai box. Tale strategia ha infatti consentito al tedesco di passare dalla P16 alla P6 e al canadese dalla P15 alla P9, finendo dunque entrambi a punti.

Una strategia opposta è stata intrapresa rischiosamente da Mick Schumacher. La Haas, vedendo che tutti i piloti stavano prendendo la via dei box per montare le intermedie, ha al contrario optato di far rimanere fuori il proprio pilota al fine di guadagnare posizioni in pista, sperando in una Safety car che avrebbe permesso di effettuare la medesima sosta perdendo metà del tempo. La vettura di sicurezza tanto sperata non è però scesa in pista. Il che ha penalizzato enormemente il malcapitato pilota tedesco il quale, montando una gomma non adatta a quelle condizioni, ha subito numerosi sorpassi consecutivi vedendo così compromettere la propria gara.


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Gestione delle intermedie cruciale

Altro fattore chiave del Gran Premio è stata la gestione delle intermedie. Sin da venerdì si è potuto notare un alto livello di degrado dei pneumatici. Quest’ultimo deriva sia dalle caratteristiche del tracciato che dall’asfalto, il quale fornisce un’elevata quantità di grip andando però a consumare più rapidamente le coperture. In seguito al layout del circuito, la gomma più sotto sollecitata è l’anteriore destra.

Il che potrebbe essere la spiegazione per il crollo di prestazione riscontrato da Leclerc. Il pilota e la Ferrari non hanno probabilmente attuato una gestione efficace delle coperture. In particolare il monegasco, al fine di recuperare il tempo perso su Verstappen, ha spinto eccessivamente sulle gomme nelle primissime fasi dello stint, con tutta probabilità prima di portarle nella giusta finestra di utilizzo. Il che ha causato un accentuato graining il quale, al contrario di quanto accade in condizioni asciutte, sul bagnato è estremamente difficile da pulire. Per tale motivo Leclerc non sarebbe riuscito a ritrovare prestazione per tutto il resto dello stint.

Al contrario, Verstappen ha adottato un ritmo moderato ad inizio stint. Ciò ha sicuramente contribuito a far lavorare i pneumatici alla perfezione nella giusta finestra, aumentandone così la durata.

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