Tra gli episodi chiave del GP Gran Bretagna vi è l’incidente di Zhou che ha portato alla rottura del roll bar della sua monoposto. In seguito a questo evento ci sono state non poche polemiche nel paddock e per questo la FIA ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Analizziamo in questo articolo le caratteristiche del roll bar della C42 e le possibili cause che potrebbero averne provocato il cedimento.

La decima prova del mondiale di F1 2022 non sarà facilmente dimenticata. Tra gli episodi chiave del GP di Gran Bretagna ritroviamo l’incidente al via di Zhou con la rottura del roll bar che ha portato la FIA ad aprire un’indagine a riguardo.
Cosa si intende per roll bar?
Il roll bar, realizzato in acciaio ad alta resistenza, rientra tra gli elementi di sicurezza primari per la protezione del pilota, specie in caso di ribaltamento. Dal 2014 (comparsa dell‘ERS) ospita 5 led che mostrano lo stato di servizio della parte ibrida. Molto spesso viene confuso con la presa d’aria posizionata sopra la testa del pilota (air scope) utilizzata per indirizzare i flussi verso la power unit. Queste comparvero per la prima volta nei primi anni 70, per poi scomparire nel 1976 e ritornare nel 1989 (ritorno dei propulsori atmosferici). Da quel momento si è sempre cercato di includere l’air scope all’interno del roll bar, complice l’aumento di dimensioni dello stesso negli anni. Come per l’air scope, anche per il roll bar è possibile identificare diverse forme costruttive. Classicamente si associa il roll bar ad un disegno triangolare che includa al suo interno la presa d’aria.
Alfa Romeo diversa dalle altre
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Nel 2010 la Mercedes presentò una struttura a lama centrale affiancata dalle prese d’aria. A questa struttura si ispira l’Alfa Romeo C42. La soluzione proposta dalla casa a tre punte nel 2010 non convinse i commissari della FIA. Secondo gli stessi in caso di ribaltamento della vettura il dispositivo non avrebbe migliorato le condizioni di sicurezza ma, al contrario, avrebbe potuto favorire l’infossamento della vettura nell’ eventuale ghiaia. Per tale ragione nel 2011 la federazione modificò il regolamento, inspessendo la struttura centrale e portando i team ad abbandonare tale soluzione. Eppure la scuderia Elvetica è l’unica ad adottare nella stagione in corso una struttura a lama (simile a quella già vista sulla C38 del 2019). Tra i diversi motivi della scelta vi è la questione relativa al peso e alla dinamica del veicolo.
I test di omologazione per il roll bar

Nonostante la soluzione adottata da Alfa Romeo sia vantaggiosa in termini di peso, bisogna ricordare che l’utilizzo ne è stato autorizzato a seguito del superamento dei test di omologazione imposti dalla Federazione. L’aumento del peso, causato dal nuovo regolamento, ha portato ad un aumento delle sollecitazioni a cui viene sottoposta la struttura di protezione del pilota. Per tale motivo la federazione ha inasprito i crash test per la scocca delle monoposto. Per la stagione in atto si richiede che la struttura sia in grado di resistere ad un carico di 60 KN laterale, 70 KN frontale e 150 KN verticale verso il basso. Tuttavia, è necessario sottolineare che la federazione non pone vincoli specifici sulla progettazione del monopilone.
I possibili motivi della rottura del roll bar di Zhou
In primo luogo non possiamo escludere che le questioni aerodinamiche possano portare all’adozione di forme strutturalmente meno efficaci. In secondo luogo, si consideri la struttura della “configurazione a lama”. La struttura triangolare si mostra in grado di scaricare sulla scocca le forze derivanti dall’impatto. Al contrario la configurazione della casa svizzera porta l’elemento centrale ad assorbire tutto il carico, sottoponendolo ad una flessione capace di causarne il collasso. Infine, è necessario considerare la dinamica dell’incidente di Zhou e le forze in gioco. Se è vero che la federazione ha imposto delle verifiche lungo gli assi X, Y, Z, è anche vero che la combinazione delle forze lungo rette di azione non note, potrebbe dar luogo a sollecitazioni maggiormente gravose rispetto a quelle riportate in regolamento, portando alla rottura del roll bar. Soltanto l’indagine aperta dalla FIA metterà in evidenza i reali motivi del cedimento e le eventuali criticità delle soluzioni adottate. Ciò che è certo, ad oggi, è che l’halo ancora una volta ha salvato una vita.
Crediti articolo: Davide Allegretti
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