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F1 | GP Messico – La Ferrari SF-24 ha fame d’aria: perché tutte quelle aperture sul cofano?

Arrivano le prime immagini dal Messico e si vedono tantissime aperture sul cofano della Ferrari SF-24. Perché questa scelta e cosa comporta?

Prime immagini dal circuito del centro america, con le vetture che iniziano a mostrarsi nella pit lane dell’Hermanos Rodriguez. Tante sfide tecniche e scelte particolari attendono le squadre questo weekend, con i team che scenderanno a compromessi. Una tra tutte è la Ferrari, che presenta moltissime aperture sul cofano della SF-24 che vediamo in Messico.

Ferrari Messico cofano aperture
Tantissime le aperture sul cofano posteriore della Ferrari SF-24 che è in Messico – @Motorsport

È allarme power unit?

Ferrari inizia a mostrarsi con la prima SF-24 che scende in pit lane per le verifiche tecniche della FIA. Molto particolare è l’assetto aerodinamico scelto dalla monoposto del cavallino, che presenta tantissime aperture sul cofano motore. Il numero è il più alto della stagione e si estendono anche oltre la curva superiore del cofano. Infatti, possiamo notare che sono presenti ulteriori aperture sullo scivolo dei sidepods, una vera novità per Ferrari.

Fino alla tappa di Austin, una delle più calde del calendario, la SF-24 non aveva avuto bisogno di tutte queste aperture. Tuttavia, in Messico, la storia è differente ed è strettamente legata alla posizione del tracciato. L’autodromo nazionale del paese è infatti situato a oltre 2000 metri sul livello del mare, che comporta non pochi problemi a piloti e monoposto.

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Prima fra tutti è l’aria rarefatta, con una densità ridotta di oltre 20 punti percentuali. Minore densità comporta anche una capacità di scambio termico ridimensionata, che costringe ad uno sforzo maggiore pacchi radianti e motore. Per cercare di limitare al massimo i rischi di rottura del motore, Ferrari ha scelto di aprire il più possibile il cofano per evacuare il calore. Nonostante tutte queste aperture, il team di Maranello potrebbe comunque chiuderle pian piano, vedendo l’evoluzione della pista e del weekend.

Una scelta che comunque compromette le prestazioni generali della monoposto, che potrebbe perdere non pochi km/h sul lunghissimo rettilineo. Questo perché il flusso radente la superficie della vettura viene disturbato dai gas caldi in uscita dal cofano motore.

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