F1 | GP Miami – Analisi Pista: Tutte le insidie del circuito americano

Dopo la tappa del circuito azero, il circus della F1 si sposta in America per disputare il GP di Miami, sulla pista realizzata attorno all’ Hard Rock Stadium. Scopriamo insieme il circuito americano e le sue insidie tecniche.

Dopo la tappa di Baku, la F1 si sposta sulla pista di Miami, per la seconda volta sul circuito realizzato attorno all’Hard Rock Stadium. Lo scorso anno, al debutto, ha visto una prima fila tutta Ferrari allo scattare del GP, ma una Red Bull già superiore nella gestione gomma ha ridimensionato quelli che erano i piani della Scuderia Ferrari. Alla conclusione del GP, il podio era composto da Verstappen come vincitore, Leclerc e Sainz, rispettivamente secondo e terzo. 

Miami Pista F1
Le mescole scelte da Pirelli per il GP di Miami, Credits: Pirelli

Il Miami International Autodrome è un tracciato cittadino semipermanente ed è situato a Miami Gardens, attorno all’Hard Rock Stadium. La pista sfrutta tratti di asfalto già esistenti e alcuni di nuova costruzione. La lunghezza è di 5,412 Km, con 19 curve di cui 7 a destra e 12 a sinistra. Sono presenti anche 3 rettilinei, su cui si possono toccare velocità massime di 320 km/h. Tre sono le zone DRS: la prima sul rettilineo di partenza, tra curva 9 e 11, che viene fatta in pieno e infine tra curva 16 e 17, il rettilineo più lungo del tracciato. La pista si presenta con alcune ondulazioni che rendono difficile la realizzazione di un assetto ottimale. Tra le curve 13 e 16, il circuito passa sotto al cavalcavia della Florida’s Tunkpike, proprio qua è presente un dislivello importante, che rappresenta anche il punto più lento del tracciato. Lo scorso anno le scuderie hanno scelto di utilizzare degli assetti da medio carico aerodinamico, per massimizzare le velocità di punta senza perdere aderenza. Quest’anno, con l’incremento delle prestazioni del fondo, probabilmente vedremo ali da medio-basso carico aerodinamico.

Settore 1

Miami Pista F1
Anteprima circuito realizzata da Pirelli, Credits: Pirelli Media

Dopo la partenza, si procede verso curva 1, un piega a destra che vede 5.3 G di decelerazione massima e anticipa diverse curve ad ampio raggio in sequenza. Alla fine di questa sequenza c’è il primo rettilineo, che darà ai piloti l’opportunità di effettuare dei sorpassi. All’approccio di curva 11 arriva la seconda frenata importante del circuito, con una decelerazione di 5,2 G, realizzati con 159 Kg di forza sul pedale del freno.


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Settore 2 e 3

Il secondo settore del tracciato si apre con la sezione più lenta e stretta della pista. Qui ci sono una serie di curve lente, con la 14 e la 16 che vengono percorse a bassa velocità. Inoltre, è necessario un elevato grip meccanico, fondamentale per uscire velocemente da queste curve a bassa velocità. Subito dopo curva 16 si entra nel rettilineo più lungo, dove si toccano le velocità massime, anche tramite l’ausilio del DRS. Curva 17 rappresenta il punto più stressante per i freni Brembo, dove, secondo i dati forniti dalla casa italiana, si toccano i 5,3 G di decelerazione massima. Qui il pilota deve applicare 162 kg di forza sul pedale del freno ,e, insieme a curva 1, rappresentano le più provanti del circuito. Dopo questa frenata, il circuito prosegue con due curvoni veloci che riportano sul rettilineo di partenza e la conclusione del giro.

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I dati della frenata previsti da Brembo per il prossimo weekend di gara, Credits: Brembo

Le gomme scelte da Pirelli per la pista di Miami

Per la tappa americana, la casa italiana ha deciso di portare la parte intermedia della gamma pneumatici F1. Le mescole che calzeranno le monoposto saranno la C2, C3 e C4, rispettivamente riconoscibili dalla banda bianca, gialla e rossa. La scelta del costruttore italiano di portare i set intermedi è da ricercare nella tipologia di asfalto con micro rugosità piuttosto elevato e nelle temperature attese per il weekend. Infatti, lo scorso anno il tracciato raggiunse temperature che sfiorarono i 60°C. Dopo la prima edizione del 2022, gli organizzatori hanno deciso di riasfaltare la pista in tutti i suoi 5,41 km di lunghezza. Questo nuovo manto stradale, rappresenta un ulteriore incognita per Pirelli, che provvederà nella giornata di oggi a visionare la qualità dell’asfalto.

 

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