Un GP a Zandvoort che ci ha regalato numerosi colpi di scena, nonostante il numero di sorpassi non elevato. Dopo il GP dell’Olanda, scopriamo con l’analisi delle strategie quale è stata la chiave della vittoria di Verstappen.
Vediamo quali sono state le strategie dei primi 6 classificati nel GP d’Olanda.
Le diverse strategie
Prima fase di gara
Partiamo dalla scelta della mescola al via. La maggior parte dei piloti sceglie la gomma soft per partire, compound che garantisce più grip in partenza e consente di ottenere un vantaggio di velocità nelle prime tornate.
Ferrari e Red Bull optano per una partenza sulle soft, mentre entrambe le Mercedes scelgono la gomma media, aprendosi più possibilità per le strategie nella seconda parte di gara.
A causa di un degrado abbastanza sostanziale del compound più morbido, i piloti di Red Bull e Ferrari devono effettuare la prima sosta tra il 14esimo e il 18esimo giro, optando tutti per montare delle gomme medie. In questo modo, entrambi i team puntano su una strategia a 2 soste. Purtroppo nella prima sosta, con l’errore ai box, Sainz perde moltissimo tempo e scivola lontano dai primi.

Seconda fase di gara
Le due Mercedes, invece, possono allungare il loro primo stint su gomme medie, per poi fermarsi al 29esimo e 31esimo giro puntando a una sola sosta. Una volta effettuato il pit-stop, la mescola dura si dimostra molto performante e il passo delle frecce d’argento è al livello, se non migliore, dei loro competitor su medie. Al 37esimo giro Hamilton raggiunge e supera Perez, in difficoltà con le sue gomme medie. A quel punto, Red Bull decide di far rientrare Perez per la sua seconda sosta e montare le gomme dure, così performanti sulle Mercedes. La stessa cosa fanno le Ferrari di Sainz e Leclerc a distanza di qualche giro, con il monegasco che stava perdendo il suo vantaggio da Hamilton.
Con l’uscita della Virtual Safety Car, Verstappen, Hamilton e Russell colgono l’occasione per una sosta e montano gomme dure, medie e medie rispettivamente.
L’ultimo momento cruciale si verifica al giro 55, con la Safety Car provocata da Bottas. Qui tutti i primi si fermano ai box tranne Hamilton, con Russell che chiede esplicitamente al team di effettuare una sosta. In questo modo, Hamilton si ritrova sì in testa, ma con una gomme più usurate e uno svantaggio di mescola, cosa che lo porterà ad essere sorpassato da Verstappen, Russell e Leclerc e a terminare la sua gara quarto.
Il passo gara GP Olanda Analisi strategie
Da una prima occhiata al passo gara complessivo, si può notare l’ottimo ritmo di Verstappen, seguito da due velocissimi Hamilton e Russell. Anche Leclerc mostra un passo gara discreto, un po’ migliore di quello di Perez. Fanalino di coda di questi primi 6 è Sainz, che probabilmente anche senza la penalità e senza l’errore ai box, avrebbe faticato a tenere il ritmo degli altri.
Dopo la prima sosta Leclerc e Verstappen sono veloci ma, una volta sostituite le gomme e montate le dure, le due Mercedes fanno registrare tempi ancora più bassi. La Virtual Safety Car e la Safety Car nel finale cambiano le carte in tavola e sorprendono Mercedes, che non è pronta a reagire nel periodo di Safety Car; solo Russell effettuerà il pit-stop, ma su sua esplicita richiesta al team.
In definitiva, la Mercedes ha dimostrato un ottimo passo, potendo arrivare a lottare per la vittoria. Il podio con entrambe le macchine era sicuramente alla portata, ma alcuni episodi hanno condizionato il risultato finale. Ottimo ritmo di Verstappen, che si fa trovare sempre pronto nei momenti cruciali e riesce a ottenere la vittoria nel tracciato di casa. Più lente le Ferrari, con Leclerc in difficoltà ma comunque a podio e Sainz lontano, complici anche gli errori ai box. Non brilla neanche Perez, lontano dal compagno di squadra ad ottenere solo una P5, risultato forse non all’altezza della vettura che ha a disposizione.
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