Novità nel layout del circuito e sulla SF-23 fanno ben sperare in casa Ferrari: a Singapore l’obbiettivo è confermarsi seconda forza.
Dimenticare Zandvoort. Questo è l’obbiettivo che la Rossa si è imposta in vista del GP di Singapore. In Olanda, come ricorderete, i tecnici di Maranello sono stati “costretti” ad adottare un’ala posteriore a medio carico nonostante il circuito richiedesse una configurazione da massima downforce. Una scelta obbligata dalla discrepanza fra carichi e pressioni fra l’ala da alto carico e la beam wing.
Il successivo appuntamento di Monza è andato decisamente meglio, con la Ferrari che si è issata stabilmente nel ruolo di seconda forza, riaccendendo l’entusiasmo a Maranello.
Sulla carta, le caratteristiche del circuito di Marina Bay dovrebbero essere meno affini alle doti della SF-23.
Eppure, vi sono alcuni fattori che fanno pensare che la Rossa riuscirà ad evitare il ripetersi delle figuracce di Zandvoort e Budapest.
Anzitutto, il circuito di Singapore è stato modificato nel layout. I promotori hanno così rimosso le due chicane che da curva 16 portavano a curva 19. Il risultato? Il tracciato dovrebbe velocizzarsi di oltre 10 secondi e soprattutto perdere alcuni degli aspetti che avrebbero potuto mettere in difficolta la Ferrari.
Le scelte aerodinamiche di Ferrari:
Come riportato da Motorsport.com, i tecnici della Rossa, al posteriore, hanno scelto di adottare la configurazione aerodinamica già vista a Monte Carlo ma scartata in Olanda. Segnale che le prove svolte a Fiorano in occasione dei test Pirelli hanno dato i loro frutti, specie nell’avvicinare i dati “misurati” in galleria del vento rispetto ai riscontri in pista.
Quanto all’anteriore, a Singapore farà il suo esordio una nuova specifica di ala, con una riprofilazione dei flap, che però sembra essere parte del normale processo di sviluppo e non studiata appositamente per Marina Bay.
Come vi abbiamo raccontato, inoltre, gli elettronici di Maranello hanno sviluppato nuove strategie di gestione dell’ibrido che permettono di evitare il pattinamento degli pneumatici.
Quanto ai motoristi, il reparto power unit ha scelto di rinunciare a parte dell’efficienza, aprendo il cofano motore. Sono ben sei le branchie di smaltimento del calore, aperte più del solito per non rischiare l’affidabilità del 066/10 nell’umida Singapore.
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